Huawei, Usa procederanno con la richiesta formale di estradizione di Meng Wanzhou

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A un giornale del Canada, l'ambasciatore canadese negli Usa ha detto di non sapere quando avverrà la procedura. La Cina chiede di ritirare la richiesta, definita una "grave violazione". La donna, direttore finanziario del colosso, è in arresto dal primo dicembre

Gli Stati Uniti hanno intenzione di chiedere al Canada l’estradizione di Meng Wanzhou (CHI È). La donna, direttore finanziario di Huawei, è in a arresto a Vancouver dal primo dicembre scorso su impulso americano, con l'accusa di violazione delle sanzioni contro l'Iran. Secondo il quotidiano del Canada Globe and Mail, il governo Usa avrebbe già informato quello canadese di voler procedere con la richiesta formale di estradizione. Il giornale cita l'ambasciatore canadese negli Usa, David MacNaughton: in un'intervista ha detto di non sapere con precisione quando avverrà la richiesta, ma ha ricordato che il prossimo 30 gennaio scade il termine per la presentazione.

Cina: "Ritirino la richiesta"

La Cina da parte sua ha replicato chiedendo agli Stati Uniti di "correggere immediatamente gli errori", ritirare il mandato di arresto e non procedere con la richiesta formale di estradizione. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Hua Chunying, che ha definito la vicenda come "un abuso del trattato di estradizione tra Stati Uniti e Canada" e "un caso giudiziario non ordinario". Secondo Hua questa è "una grave violazione della sicurezza e dei legittimi diritti e interessi dei cittadini cinesi".  

Huawei: "Sempre rispettato le leggi"

E anche Huawei è nuovamente intervenuta sul caso, tornando a ribadire di aver "sempre rispettato tutte le leggi e le norme applicabili" nei Paesi e nelle regioni in cui opera, "comprese le leggi sul controllo delle esportazioni delle Nazioni Unite, degli Usa e dell'Ue". In una nota, il colosso delle tlc di Shenzhen ha aggiunto di avere piena fiducia che "i sistemi legali canadesi e statunitensi possano raggiungere una giusta conclusione", spiegando di "monitorare" la vicenda dell'estradizione del suo direttore finanziario.

L’arresto lo scorso 1 dicembre

Meng Wanzhou, 46 anni, figlia del fondatore della Huawei e responsabile finanziario del colosso delle telecomunicazioni cinese, è stata fermata a Vancouver l'1 dicembre scorso. Su di lei pende un'incriminazione per frode negli Stati Uniti, che accusano la donna di avere mentito alle banche per aggirare le sanzioni americane contro l'Iran. Qualche giorno dopo l’arresto, un tribunale canadese le ha concesso la libertà su cauzione (10 milioni di dollari canadesi). La donna, che ha dovuto consegnare il passaporto e indossare un dispositivo gps, è costretta a restare nell'area di Vancouver. Il caso ha creato forte tensione internazionale tra la Cina e gli Usa. Meng Wanzhou rischia oltre 30 anni di prigione se riconosciuta colpevole di frode negli Usa.

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