Fonti diplomatiche hanno risposto al vicepremier, che ha accusato il Paese d’oltralpe di “impoverire” l’Africa, dicendo che le sue parole “vanno lette in un contesto di politica interna italiana”. Il leader M5s replica: "Abbiamo solo acceso il faro su una verità"
Dopo mesi di tensioni tra Italia e Francia (TUTTI GLI SCONTRI), lo scontro è arrivato sulla scia delle accuse mosse dal vicepremier Luigi Di Maio contro la Francia "colonialista" e del suo attacco al presidente Emmanuel Macron sui migranti e sull'impoverimento delle colonie africane. "Per far restare gli africani in Africa basta che i francesi stiano a casa loro", ha ribadito Di Maio, che già in mattinata aveva criticato il Paese d’Oltralpe tornando sul “franco delle colonie” (COS'E') con cui Parigi "impoverisce" l'Africa. "Sono dichiarazioni ostili e senza motivo", ha replicato Parigi, che in risposta ha convocato l'ambasciatrice d'Italia nella capitale francese, Teresa Castaldo. E un duro attacco a Di Maio è arrivato anche dal commissario agli Affari economici dell'Ue, il francese Pierre Moscovici: "Alcune dichiarazioni vengono fatte per uso nazionale, somigliano a provocazioni, perché il contenuto è vuoto o irresponsabile".
Francia: dichiarazioni ostili e senza motivo
"Le dichiarazioni da parte di un'alta autorità italiana sono ostili e senza motivo visto il partenariato della Francia e l'Italia in seno all'Unione europea. Vanno lette in un contesto di politica interna italiana", fanno sapere fonti diplomatiche. Ed è in questo quadro che si inserisce la convocazione dell'ambasciatrice da parte del capo di gabinetto della ministra agli Affari europei Nathalie Loiseau, un fatto rarissimo, anche se l'ambasciatore francese venne convocato dalla Farnesina pochi mesi fa per le tensioni legate sempre al dossier migranti.
Moscovici: "Scontro negativo e privo di senso"
Secondo Moscovici "è preferibile evitare di cedere alla provocazione" e "la qualità delle relazioni tra la Francia e l'Italia è importante. Mi auguro che si possa presto superare questa fase conflittuale che trovo negativa e priva di senso. Le provocazioni di solito squalificano chi le fa".
Gli attacchi di Di Maio
Di Maio però non arretra: bisogna "decolonizzare l'Africa" e anche l'Ue "deve occuparsi di questo tema". Il leader M5s aggiunge: "Guardiamo in faccia anche le cause, non solo gli effetti dell'emigrazione. Ci sono autorevoli economisti di tutto il mondo che ne parlano, noi abbiamo solo acceso il faro su una verità", insiste. La Francia, ribadisce, "cominci ad aprire i porti. I migranti li portiamo a Marsiglia finché non la smettono di stampare a Lione la moneta per l'Africa". La polemica con Parigi è iniziata domenica 20 gennaio, quando il vicepremier ha dichiarato che "se oggi la gente parte dall'Africa è perché alcuni Paesi europei con in testa la Francia, non hanno mai smesso di colonizzare decine di Stati africani". Il vicepremier ha anche puntato il dito contro Emmanuel Macron: "Prima ci fa la morale, poi continua a finanziare il debito pubblico con i soldi con cui sfrutta l'Africa".
La "profezia" di Le Figaro
Venerdì Le Figaro aveva sottolineato il peggioramento delle relazioni tra Parigi e Roma, ai livelli più bassi dal dopoguerra. Nelle prime tre pagine del giornale venivano elencate le ormai molte querelle tra le due nazioni: dai migranti all'Aquarius fino agli incidenti legati ai respingimenti al confine, l'appoggio di Di Maio alle casacche gialle o la sua recente battaglia contro la sede del Parlamento europeo a Strasburgo, il caso Stx-Fincantieri e la Tav "in sospeso". Ma anche il prestito (ormai sempre più traballante) delle opere di Leonardo Da Vinci al Louvre.