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Brexit, Theresa May insiste: "Niente referendum bis"

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Foto Getty

La premier illustra ai Comuni le sue proposte per il piano B dopo la bocciatura del suo accordo con Bruxelles. Aperture su backstop e coinvolgimento del Parlamento, ma il leader dell'opposizione Corbyn attacca: "È una finzione, May nega la realtà"

Per Theresa May un secondo referendum sulla Brexit "minerebbe la fiducia" del popolo britannico nella politica. La premier lo ha ribadito ai Comuni nel discorso con cui illustra le sue proposte che dovrebbero portare a un piano B sulla Brexit, dopo la bocciatura dell'accordo di divorzio raggiunto dalla premier a novembre con l'Ue. Con la nuova linea presentata ai Comuni, May apre al dialogo con l'opposizione e propone un maggiore coinvolgimento del Parlamento per definire un piano B, l'impegno del governo a garantire i diritti attuali su lavoro, ambiente e sanità in Gran Bretagna anche dopo il divorzio, e l'impegno a trovare una soluzione che consenta di mantenere un confine senza barriere in Irlanda del Nord allontanando lo scenario di un backstop. Ma le aperture al dialogo vengono immediatamente respinte al mittente dal leader laburista Jeremy Corbyn: sono "una finzione", afferma. Per lui la premier Tory continua a "negare la realtà", mantenendo linee rosse sul suo accordo "completamente" bocciato in Parlamento (BREXIT, TUTTI GLI SCENARI).

Voto su piano B, improbabile la data del 29 gennaio

May afferma che alcuni deputati le hanno suggerito la soluzione del secondo referendum nei suoi colloqui allargati di questi giorni con esponenti di tutti i partiti, ma si è dichiarata fiduciosa che essa non abbia il sostegno della maggioranza della Camera. Intanto la data del voto su questo nuovo piano B, però, potrebbe allontanarsi. Un portavoce di Downing Street definisce improbabile un verdetto finale a Westminster prima di febbraio e indica come "non decisivo" - transitorio - quello previsto al termine dal dibatto della Camera già in calendario per il 29 gennaio.

May: “Dialogo sì, rinvio dell'uscita no”

May ha affermato di essere disponibile a un "dialogo costruttivo e senza precondizioni" con le opposizioni su un piano B. Ma poi ha lamentato il forfait del leader dell'opposizione laburista Jeremy Corbyn, insistendo che un no deal può essere escluso solo sulla base dell'approvazione di un accordo. May ha escluso che la richiesta di un rinvio dell'uscita dall'Ue del 29 marzo possa essere rivolta a Bruxelles senza la preliminare indicazione di una nuova bozza d'intesa.

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