Brexit, bozza Ue: “Pronti a rassicurare May ma accordo non cambia”

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Per l’Unione europea "l'intesa non si tocca" e “il backstop è solo una clausola di garanzia”, che entrerebbe in vigore solo temporaneamente. Intanto è ufficiale che il voto di ratifica alla Camera dei Comuni non avverrà prima del 7 gennaio

"L'Ue è pronta ad esaminare se qualsiasi altra rassicurazione possa essere data" a Theresa May, ma "tale rassicurazione non cambierà o entrerà in contraddizione con l'Accordo" sulla Brexit. È questa una delle indicazioni contenute nella bozza di conclusioni preparata dai 27, in vista dell'incontro di oggi con la premier britannica, al vertice dei capi di stato e di governo. Intanto slitta al 2019 il voto di ratifica alla Camera dei Comuni.

"Backstop è solo clausola garanzia”

Nel testo si menziona anche la strategia sul backstop: “Il Consiglio europeo sottolinea che il backstop non rappresenta il risultato preferito per l'Unione. È solo una garanzia" per evitare barriere alle frontiere irlandesi. Nel testo, soggetto a modifiche si spiega che “è ferma determinazione dell'Ue lavorare velocemente" per stabilire "entro il 31 dicembre 2020" una nuova intesa sulle relazioni future, "in modo tale che il backstop non sia attivato”.

“Se backstop in vigore solo temporaneo”

Se il backstop dovesse entrare in vigore, spiega la bozza Ue, "sarà solo temporaneo, fino a quando sarà sostituito da un successivo accordo. In tal caso l'Unione farà i suoi migliori sforzi per negoziare e concludere velocemente un nuovo accordo" sulla partnership, in modo tale che sarà in vigore solo "per un periodo breve e solo fino a quando strettamente necessario".

Niente voto di ratifica fino al 7 gennaio

Da Londra intanto arriva l'ufficialità che il voto di ratifica alla Camera dei Comuni sull'accordo raggiunto dalla May a novembre con Bruxelles, non avverrà prima di gennaio. Lo conferma l'ordine dei lavori presentato dalla ministra per i Rapporti con il Parlamento, Andrea Leadsom, e fatto trapelare dall'opposizione laburista. La ratifica, prevista per il 10 dicembre, ma poi rinviata di fronte alla prospettiva certa d'una bocciatura, non è infatti in calendario la prossima settimana, ultima prima della pausa natalizia che durerà fino al 7 gennaio.

May strappa fiducia ai Tory

Ieri intanto Theresa May si è salvata dalla ribellione interna e ha ottenuto la conferma della fiducia come leader Tory da 200 deputati su 317: uno in più dei 199 con cui conquistò la guida del partito nel 2016. La premier ha ribadito l'impegno a condurre in porto "una Brexit che funzioni per tutti" ed ha promesso di farsi da parte prima delle elezioni del 2022. "Ascolterò chi ha votato contro di me”, ha detto la premier.

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