Nella serata del 12 dicembre i colleghi di partito della premier britannica si esprimeranno con scrutinio segreto per decidere il futuro dei Tories (e del Regno Unito)
La sfida sulla leadership del Partito Conservatore si para dinanzi al già accidentato cammino della Gran Bretagna verso la Brexit (COSA PREVEDE L'INTESA). Ecco come funziona.
Come funziona il voto di sfiducia
La Commissione 1922, organismo preposto a sovraintendere alla procedura per l'elezione della guida suprema dei Tories, ha certificato nelle ultime ore di aver ricevuto 48 lettere di richiesta di sfiducia contro Theresa May, raggiungendo così il quorum minimo del 15% di tutti i deputati dell'attuale gruppo del partito ai Comuni previsto dal regolamento interno, per far scattare la partita. Il presidente della commissione, il deputato Graham Brady, ha pertanto disposto che tutti i 315 deputati Tories (oltre alla stessa May) si esprimano con voto segreto sulla mozione di sfiducia nei confronti della leadership in carica. Se la maggioranza assoluta di loro approva la mozione, la May deve andarsene. In caso contrario, la premier resta al suo posto e la sua posizione di guida del partito non potrà essere contestata per almeno un anno.
L'iter per la nomina del nuovo leader
Nello scenario della sfiducia, è previsto l'avvio immediato della procedura per la nomina di un nuovo leader, che peraltro potrebbe durare diverse settimane. Ogni deputato Tory può presentare la propria candidatura, purché sostenuta da almeno due colleghi. L'elezione comporta poi una sequenza di votazioni ad eliminazione, con esclusione ogni volta del candidato con meno suffragi, fino alla selezione di due finalisti (salvo che uno dei candidati non ottenga prima la maggioranza assoluta dei consensi del gruppo parlamentare) da sottoporre in ultimo al voto postale di una platea più vasta d'iscritti. Generalmente le votazioni interne in casa Tory avvengono solo di martedì e di giovedì, ma in circostanze particolari l'iter può essere accelerato.