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Parigi, Gilet gialli invadono Champs Elysées nonostante il divieto: 20 feriti, 34 fermati

Mondo
(Getty Images)

Nella capitale 5mila manifestanti hanno invaso il famoso viale. Dopo 8 ore di guerriglia, graduale ritorno alla normalità con l'evacuazione della zona. Ma continuano i disordini in altre aree della città. Tra i feriti, anche quattro poliziotti

Sono passate quasi otto ore prima che Parigi iniziasse a tornare lentamente alla normalità, dopo la giornata di guerriglia urbana che ha scosso la capitale francese. A protestare sono stati ancora una volta i gilet gialli (CHI SONO) che hanno invaso la zona vietata degli Champs Elysees (LE FOTO). Alcuni sono anche riusciti a raggiungere la via dell'Eliseo, nonostante i blocchi. Sugli Champs Elysees sono arrivate 5mila persone, divise tra pacifici manifestanti e gruppi di "casseur" che, con un centinaio di estremisti di destra con fazzoletti neri sul volto, si sono scontrati con la polizia in assetto antisommossa. Gli agenti hanno respinto i manifestanti con lacrimogeni e getti d'acqua. Il bilancio parla di 20 feriti, tra cui anche quattro uomini delle forze dell'ordine, e 34 persone fermate. Lo ha fatto sapere la portavoce della prefettura che ha anche precisato che gli Champs Elysees sono stati evacuati, per un graduale ritorno alla calma. Altri disordini, però, continuano in diverse aree della città. Alle proteste, in tutto, hanno partecipato 8mila persone che hanno chiesto di incontrare il presidente Macron. Una sola la manifestazione autorizzata: è iniziata alle 14 a Champ de Mars, vicino alla Tour Eiffel, ma appena una cinquantina di partecipanti vi hanno preso parte. 

Parigi nel caos

Il centro di Parigi è stato teatro di grande caos, con la polizia che ha fatto uso anche di granate assordanti per tentare di disperdere i manifestanti. Sugli Champs Elysees, interamente avvolti dai lacrimogeni e dal fumo, anche le barricate costruite dai manifestanti con panchine divelte e cassonetti. Importanti i danni alle vetrine, alle pensiline e alle strade dove alcuni "casseur"' hanno divelto sampietrini per lanciarli contro la polizia e numerosi oggetti sono stati dati alle fiamme. Ingenti i danni all'arredo urbano su quella che i parigini definiscono "la strada più bella del mondo". In tutta la Francia, secondo gli Interni, sono stati stimati 23mila i manifestanti (8mila a Parigi), una cifra in netto ribasso rispetto ai 282mila di una settimana fa.

Ministro dell'Interno: "Le Pen ha incitato ai disordini"

Il ministro Castaner ha poi apertamente accusato la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, di aver "incitato ai disordini" esortando i gilet gialli ad andare sugli Champs Elysees, dove erano presenti dei "sediziosi di estrema destra". La leader del RN (che ieri aveva invitato i manifestanti a invadere le zone vietate) ha risposto immediatamente: "Condanno le violenze ma la smettano di utilizzarle contro il movimento". A difendere la mobilitazione, anche il leader dell'estrema sinistra radicale della France Insoumise, Jean-Luc Melenchon: "Questa è la mobilitazione del popolo, anche se il governo vuol far credere che si tratta di gente di estrema destra e che sono poco numerosi".

Le polemiche sul luogo

Nonostante la manifestazione fosse nel pomeriggio, i primi gruppi di gilet gialli si sono riuniti a Parigi già intorno alle 9 e hanno cominciato ad aggirarsi nella zona della Concorde, alla fine degli Champs Elysées, dove il ministero dell'Interno ha vietato ogni assembramento. L’idea dei gilet gialli era quella formare una “marea umana” in Place de la Concorde, il piazzale con l'obelisco in fondo all'Avenue des Champs Elysées e a due passi dall'Eliseo. Le autorità, però, hanno imposto di circoscrivere la manifestazione sull'altra sponda della Senna, a Champ de Mars, l'immenso pratone dominato dalla Torre Eiffel - oggi rigorosamente chiusa a tutti - meno a rischio per l'ordine pubblico (e, secondo i manifestanti, più difficile da riempire). A Parigi, poi, in programma anche un'altra manifestazione, #NousToutes, contro tutte le violenze sessiste e sessuali.

L'irruzione in casa di una deputata

Ieri sera, invece, una quarantina di gilet gialli, col volto coperto da passamontagna o caschi, hanno fatto irruzione nella casa di famiglia di una deputata del partito La Republique en Marche (della maggioranza di governo), Mireille Robert, nel sud-ovest della Francia, vicino a Tolosa. La proprietà viticola della deputata è stata invasa dai gilet gialli che hanno gridato delle minacce contro i presenti e hanno poi dato fuoco ad alcune tavole prima di fuggire e dell'arrivo dei gendarmi. 

Le proteste vanno avanti da una settimana

In totale negli ultimi sette giorni, e prima di oggi, si sono registrati 620 civili e 136 uomini delle forze di sicurezza feriti, quasi 900 persone arrestate e anche due morti. Il picco della partecipazione si è avuto con i 290.000 manifestanti di sabato scorso (LE FOTO). Ieri un uomo si era asserragliato per ore nell'autolavaggio di un centro commerciale di Angers, nell'ovest del Paese, dichiarando di avere dell'esplosivo nello zaino e chiedendo di parlare con il presidente Emmanuel Macron.

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