Confermata la decisione attesa da qualche giorno. Respinto il documento programmatico di bilancio del governo per il 2019. Violazione delle regole ritenuta "particolarmente grave": giustificata la procedura. AGGIORNAMENTI
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Ok definitivo Senato previsto per il 21/12
L'attesa bocciatura alla legge di Bilancio italiana da parte dell'Europa è arrivata: la Commissione europea ha definitivamente rigettato il documento programmatico di Bilancio del governo italiano per il 2019 e ritiene a questo punto che "l'apertura di una procedura per deficit eccessivo è giustificata".
"Grave violazione delle regole sul debito"
La manovra, rileva la valutazione, prevede "un non rispetto particolarmente grave delle regole di bilancio, in particolare delle raccomandazioni dell'Ecofin dello scorso 13 luglio". I toni usati da Bruxelles sono netti, il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ricorda che a luglio il Consiglio aveva raccomandato all'Italia di ridurre il suo deficit strutturale dello 0,6% di Pil nel 2019", mentre nel documento programmatico di bilancio rivisto presentato dal governo "il deficit strutturale vedrebbe un aumento di circa l'1% del Pil il prossimo anno. Questi numeri parlano da soli", dice il commissario lettone.
Dombrovskis: scelte del governo danneggiano l'economia
"Gli elevati livelli di debito lasciano l'economia vulnerabile a shock", aggiunge Dombrovskis, secondo cui l'Italia andrà incontro a una perdita parziale della sua "sovranità economica" e dovrà subire una "maggiore austerità in futuro". "L'impatto di questa manovra sulla crescita probabilmente sarà negativo", rincara ancora il vicepresidente della Commissione Ue. "La nostra porta resta aperta, noi restiamo sempre disponibili al dialogo", aggiunge il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici. Tuttavia "gli interrogativi e i dubbi sulla crescita, il deficit e la riduzione del debito restano”.
Salvini: aspettiamo lettera da Babbo Natale
La risposta italiana non si fa attendere. " È arrivata la lettera di Bruxelles? Va bene, aspettiamo quella di Babbo Natale", è la replica di Matteo Salvini. "Ci lascino lavorare, mi sembra irrispettoso decidere sanzioni per una manovra di crescita. Tra un anno ne parliamo, ma no a pregiudizi", aggiunge. "Confido di poter convincere anche i nostri interlocutori europei che questa è la strada migliore per noi e anche per l'Europa", sostiene il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che sabato sera incontrerà Jean Claude Juncker a Bruxelles. "La drammatizzazione del dissenso tra Italia e Commissione europea danneggia l'economia italiana e di conseguenza l'economia europea", conclude Giovanni Tria.
Cosa succede adesso
Prima che la procedura sia messa in atto passeranno dei mesi, ma l'Italia rischia una sanzione quasi immediata, con l'obbligo di un deposito pari allo 0,2% di Pil, una volta che la Commissione europea avrà formalmente avviato l'iter. Il rapporto sulla violazione della regola del debito sarà discusso entro due settimane dal Comitato Economico e Finanziario del Consiglio il cui via libera appare scontato. Poi la Commissione chiederà all'Ecofin di pronunciarsi sull'esistenza di un deficit eccessivo e quindi su una raccomandazione per il percorso di rientro dell'Italia. La procedura deve essere avviata entro il 1 febbraio ed è opinione comune che la decisione sull'avvio della procedura sarà presa alla riunione dell'Ecofin del 22 gennaio.
La posizione dei Paesi Ue
Al di là dell'aspetto procedurale, è la linea politica dei partner europei che non sembra lasciare spazio a dubbi: tutti i paesi membri, con toni particolarmente accesi da parte dei paesi nordici ma anche di quelli guidati da governi considerati 'sovranisti' come l'Austria, fanno quadrato attorno alla Commissione e chiedono all'esecutivo Ue di andare avanti
senza sconti.
Cosa succede con la procedura
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Manovra bocciata dall'Ue ma il governo non arretra
Ok definitivo Senato previsto per il 21/12
Con le comunicazioni della presidenza del Senato sul contenuto della legge di Bilancio, presumibilmente tra mercoledì' 5 e venerdì' 7 dicembre, prenderà il via a Palazzo Madama la sessione di bilancio. Lo ha fatto sapere la presidente di turno Paola Taverna, al termine della conferenza dei capigruppo. Sempre secondo il calendario messo a punto, la settimana che va dal 10 al 14 dicembre sara' dedicata all'esame in commissione Bilancio, dopodiche' il via libero dell'aula e' previsto per venerdi' 21 dicembre
Cottarelli: restare nell'euro comporta regole comuni
Moscovici: spread sale quando il governo italiano parla
"E' quando il governo italiano o uno dei suoi esponenti che parla che lo spread sale". Cosi' il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici in un dibattito di Friends of Europe, avvertendo che "non dobbiamo confondere la febbre con il termometro, non è perché' hai il termometro che la febbre va su".
Manovra approda al Pe con audizione commissari Ue
"La riunione odierna dei capigruppo della Commissione Econ del Parlamento Ue ha deciso di sentire la Commissione europea sulla manovra di bilancio italiana". Lo rende noto Roberto Gualtieri, europarlamentare Pd/S&D. "L'audizione di Dombrovskis, vice-presidente della Commissione Ue e Moscovici, commissario per gli affari economici, avrà luogo il 10 dicembre a Strasburgo". Gualtieri aggiunge che "i coordinatori hanno anche deciso di invitare a gennaio il ministro Giovanni Tria".
Gli aggiornamenti da Bruxelles
La pagella dell' Ue e cosa rischia l'Italia
Brunetta: bocciatura in sessione di bilancio
La manovra tra i titoli dell'edizione di Sky tg24 delle 17
Berlusconi: "Governo M5s Lega cadrà presto"
Cosa succede con la procedura d'infrazione?
Venerdì primi voti in commissione, il 30 ok per Aula
La commissione Bilancio della Camera inizierà venerdì il voto degli emendamenti alla manovra, fatte salve ulteriori richieste di slittamento da parte delle opposizioni. La volontà è quella di approvare il testo per l'Aula entro il 30, con un paio di giorni di ritardo rispetto al calendario stabilito. Un rinvio che tiene anche conto del tempo necessario al ministero dell'Economia per preparare i pareri sugli oltre 700 emendamenti segnalati presentati dai gruppi.
Costa: "Europa deve affiancare cambiamento Italia"
"Quello con l'Europa era un carteggio atteso, quanto successo non coglie di sorpresa nessuno". Il ministro per l'Ambiente, Sergio Costa, commenta cosi' la bocciatura della Manovra da parte dell'Europa. "I vertici del governo, il premier Conte e i due viceministri Salvini e Di Maio, si stanno incontrando per valutare il da farsi - aggiunge a margine di un incontro a Torino nell'ambito della Giornata nazionale degli Alberi -. Sono in programma incontri, perche' una cosa deve essere chiara: per aiutare l'Italia nel suo processo di cambiamento, l'Europa non deve mettersi contro ma accompagnarlo. Per darci questa opportunita', l'Europa deve affiancarci"
Berlusconi: "Questa maggioranza non è in grado di andare avanti"
"Tutto questo mi convince sempre di più del fatto che questa maggioranza non sia in grado di andare avanti". Lo sottolinea Silvio Berlusconi in una nota al termine di un vertice di Fi a palazzo Grazioli.
Fraccaro: "Informativa Conte? C'è disponibilità"
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte terrà in Aula alla Camera un'informativa dopo la bocciatura Ue della manovra? "Abbiamo dato la disponibilità a intervenire, poi dobbiamo verificare gli impegni". Così risponde il ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro a chi lo interpella alla Camera.
Berlusconi: a rischio risparmio degli italiani
"Quello che vediamo è un crescente pericolo per il risparmio degli italiani e per il futuro delle imprese. Non soltanto si allontana sempre più ogni prospettiva di crescita e quindi di calo della disoccupazione, ma la diffidenza degli investitori internazionali mette in fuga i capitali e ci espone a manovre speculative". Silvio Berlusconi torna ad attaccare il governo gialloverde e in una nota al termine di un vertice con lo stato maggiore di Fi a palazzo Grazioli, mette in guardia dal rischio di "manovre speculative" sui mercati.
Martina (Pd): governo in Aula lancia messaggio disperato
"Il governo che si precipita in aula per cercare di dare un segnale di unità dopo il disastro della sua maggioranza ieri sul decreto giustizia non è un segnale di forza ma un messaggio disperato, che diventa anche irresponsabile per il loro silenzio dopo quanto avvenuto con la bocciatura della manovra". Cosi' il segretario uscente del Partito Democratico Maurizio Martina, a Montecitorio a margine dei lavori d'Aula.