Conferenza di Palermo sulla Libia, c'è anche Haftar. Conte lavora a compromesso con Sarraj

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A destra, Villa Igea, sede del summit di Palermo. A sinistra, Giuseppe Conte incontra il presidente Sarraj e il generale Haftar (Ansa)

Al via il vertice per concretizzare il Piano Onu per superare lo stallo politico e prevenire un'escalation di violenza nel Paese. Anche il generale è arrivato in Sicilia ma ha disertato la cena. Il premier italiano: cessino scontri e si avvii stabilizzazione

Il futuro della Libia si gioca a Palermo. Il capoluogo siciliano ospita il summit di due giorni organizzato dal governo italiano per rilanciare il processo politico-elettorale nel Paese Nordafricano, in preda a caos e lotte per il potere dal 2011. In serata, a sorpresa, è arrivato l'ospite più atteso, il generale Khalifa Haftar, che si è presentato in Sicilia per la conferenza internazionale alla quale partecipano, tra gli altri, il presidente egiziano al-Sisi e il premier russo Medvedev. L'uomo forte della Cirenaica è arrivato in tarda serata a Villa Igiea e ha avuto un fitto colloquio con il premier italiano Conte che gli ha detto: "Il tuo contributo a questo summit è importante". Poi però Haftar è andato via, disertando la cena con gli altri esponenti libici. Cena al termine della quale Conte ha detto: con Haftar "cerchiamo di risolvere problemi, la sua assenza alla cena era preventivata".
In mattinata il presidente del Consiglio, in un'intervista alla Stampa, aveva spiegato: "Lavoro a un compromesso tra Sarraj e Haftar". Poi al suo arrivo in Sicilia aveva aggiunto: "Vogliamo che il popolo libico possa decidere in via democratica del proprio futuro. Cessino gli scontri armati e si avvii il percorso di stabilizzazione".

La presenza di Haftar

La presenza del generale Haftar è arrivata dopo una giornata di incertezza: le modalità del suo intervento non sono, infatti, ancora chiare. All'inizio, sembrava che il compromesso potesse essere un mini-summit a margine dei lavori ufficiali tra Haftar, Conte, il presidente egiziano Sisi, il premier russo Medvedev e altri leader africani. Per consentire al generale di fare presenza senza sedere al tavolo con i suoi rivali, come il Qatar e gli elementi della Fratellanza Musulmana rappresentati a Tripoli. Palazzo Chigi, in serata, ha però smentito questo tipo di "deviazione" dal programma ufficiale. Non è ancora detto se il premier riuscirà nell'impresa di fare incontrare il generale con gli altri tre "contendenti" dello scacchiere libico: il premier Fayez al Serraj, il presidente del Parlamento di Tobruk Aguila Saleh ed il capo dell'Alto Consiglio di Stato Khaled al Meshri (CHI SONO I PROTAGONISTI LIBICI).

Conte: “Italia utile per processo, sostegno dai leader internazionali”

Obiettivo del vertice, spiega Conte è "superare lo stallo” del processo politico libico e “prevenire l'escalation di violenza di cui abbiamo avuto un ampio assaggio nei mesi scorsi”. Attorno al tavolo, a Palermo, ci sono i leader di Paesi come Algeria, Tunisia, Ciad, Niger, Egitto, Grecia e Malta. Assenti, invece, figure come Merkel, Macron, Trump e Putin, anche se per la Russia c'è il premier Medvedev. Ma a questo proposito Conte ha rassicurato: "Ho parlato con molti leader internazionali e da tutti ho raccolto interesse e sostegno, a prescindere dalle singole partecipazioni". Infine, per quanto riguarda il “caso Perrone”, l'ambasciatore italiano a Tripoli che ha lasciato la sede, "si è trovato al centro di una situazione che ha messo a rischio la sua sicurezza. Dopo Palermo faremo una valutazione definitiva e assumeremo una decisione", ha fatto sapere Conte.

Tavoli tecnici e partecipanti

Oggi si sono tenuti i primi tavoli tecnici, preparatori in vista della plenaria di domani: quello sull'economia, in mattinata, e quello sulla sicurezza, nel pomeriggio. Sono 38 le delegazioni presenti, tra cui la Banca mondiale, la Lega araba, l'Unione africana, l'Ue - confermati l'alto rappresentante per la politica estera Federica Mogherini e il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk - e l'Onu, con il rappresentante speciale per la Libia, Ghassan Salamè. Partecipano 30 Paesi di cui 10 rappresentati da capi di Stato o di governo, e 20 da ministri.

Misure di sicurezza e contro manifestazioni

Nel frattempo, la città è blindata, soprattutto nella zona in cui si tiene il vertice, a Villa Igiea, tra l'Acquasanta e Arenella. Predisposti controlli via terra e via mare, mentre il traffico automobilistico è stato vietato in una ventina di strade, tra le proteste degli abitanti. Previste delle manifestazioni per dire no al vertice. 

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