La titolare della Difesa ha chiesto la rotazione dei porti di sbarco durante la riunione con gli altri ministri. Ma non c'è il consenso unanime degli Stati membri. Mogherini: "Spero soluzione nelle prossime settimane". Salvini: "Valuteremo se continuare la missione"
Al vertice dei ministri della Difesa Ue, l'Italia chiede di "cambiare le regole" di Sophia (COS'È), la missione europea di carattere militare a guida italiana per il contrasto ai trafficanti di uomini in mare. Ma sulle proposte italiane non c'è l'accordo unanime necessario tra gli Stati membri. "Oggi mi sento delusa perché ho visto che l'Europa non c'è, ma sono fiduciosa", ha detto il ministro della Difesa italiano Elisabetta Trenta di fronte al nulla di fatto. L'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, presente al vertice, ha detto di sperare "in un risultato concreto nelle prossime settimane". "Non è e non sarà un esercizio facile, ma è un dovere, perché in questi anni abbiamo provato che l'Ue può fare la differenza nel Mediterraneo - ha aggiunto - Perdere questo bene sarebbe un grande passo indietro per gli Stati membri e tutta l'Ue".
Mogherini: "Non c'è consenso sulle soluzioni pratiche"
"Finora, come Italia, abbiamo da soli accolto tutti i migranti salvati - ha sostenuto Trenta - Questo non è più possibile, lo dico a nome del governo. Si riteneva che l'azione in acque extra-territoriali sarebbe stata solo una prima fase", ma "le cose in Libia sono andate diversamente e la presenza di Sophia dura ormai da tre anni". "Al momento non c'è consenso sulle soluzioni pratiche ma c'è sulla necessità di trovarle", ha spiegato poi sulla questione Mogherini, aggiungendo che servono "risultati concreti" e che "vorrei evitare di vedere un forum rimandare la palla all'altro a tempo indefinito". Mogherini ha auspicato anche che "gli Stati membri valutino di assumersi maggiore responsabilità".
La risposta alla proposta italiana: "Porte aperte ma anche chiuse"
La proposta italiana, ha affermato ancora Trenta, "mira ad introdurre una rotazione dei porti di sbarco e una unità di coordinamento che assegni il porto al Paese competente". Al termine del vertice, il ministro ha spiegato che di fronte alla proposta ha trovato "porte aperte, ma anche chiuse", da qui la mancanza - al momento - di un accordo. E a chi chiede se l'Italia uscirà, nel caso non si trovi un'intesa, Trenta risponde: "È chiaro che dovremo fare le nostre considerazioni, e ogni decisione sarà presa col governo ed il premier Giuseppe Conte".
Salvini: "Se da Europa ennesimo no, valuteremo se continuare con missione"
Sulla questione è intervenuto, da Venezia, anche il ministro dell'Interno, Matteo Salvini: "Abbiamo chiesto la rotazione dei porti di sbarco delle navi della missione Sophia, perchè non è possibile che tutti i migranti soccorsi vengano da noi come sottoscritto dal governo Renzi che ci ha lasciato con questa eredità pesante". Il vicepremier ha minacciato l'uscita dell'Italia dalla missione: "Se dall'Europa arriverà l'ennesimo no dovremo valutare se continuare a spendere soldi per una missione che sulla carta è internazionale ma poi gli oneri ricadono solo su un Paese".