Cosa è la missione europea Sophia e come è coinvolta l'Italia

Cronaca

Laura Ceccherini

L'operazione ha permesso di consegnare 150 scafisti alle forze di polizia italiane, distruggere 550 imbarcazioni e addestrare 200 militari libici (Archivio LaPresse)
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Confini, numeri, obiettivi e risultati dell’operazione a guida italiana al centro di nuove polemiche.  Dal 2015 sono 150 i scafisti consegnati alle forze di polizia italiane e 500 imbarcazioni distrutte

Il "folle accordo" denunciato dai ministri Salvini e Toninelli è una missione europea, Eunavformed operazione Sophia. E le critiche rivolte hanno scatenato la reazione della Difesa che non ne vuole perdere la guida: missioni internazionali non di competenza di Salvini, ma nel dettaglio quali sono i termini dell'operazione?

L'operazione Sophia

Si chiama Sophia, dal nome di una bambina nata dopo il salvataggio di sua madre dopo un naufragio al largo della Libia. È a guida militare italiana. Nel 2015 infatti la Ue ha affidato al nostro paese l'azione di contrasto ai trafficanti di uomini, la formazione della marina libica e la sorveglianza sul traffico illecito del petrolio dalla Libia. Il soccorso di migranti non è tra i suoi obiettivi, ma l'intervento è previsto in tutti i casi necessari e le persone salvate vengono sbarcate tutte in Italia.

Come funziona

L'operazione è suddivisa in 3 fasi ed affidata all'ammiraglio Enrico Credendino. Concordata 3 anni fa, a Sophia aderiscono tutti gli stati membri tranne Danimarca e Slovacchia. È l’Italia ad aver posto come condizione la guida, perché si tratta di un'operazione ritenuta strategica per il controllo del mediterraneo, ma anche perché consente di trattare in sede Onu e Nato tutto quello che avviene in questo tratto di mare, soprattutto il monitoraggio dei traffici dalla Libia

I risultati

I primi risultati si sono visti in termini di numeri: più di 150 scafisti consegnati alle forze di polizia italiane, 200 militari libici addestrati e 550 imbarcazioni distrutte.

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