Elezioni Zimbabwe: vince il partito del presidente uscente Mnangagwa

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Emmerson Mnangagwa, al potere da novembre dopo la destituzione di Mugabe (Getty Images)
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Il partito Zanu-PF conquista 110 seggi in Parlamento, l'opposizione – che martedì aveva dichiarato la vittoria – denuncia: “Risultati falsati”  

Lo Zanu-PF, partito del presidente uscente Emmerson Mnangagwa (ma anche del dittatore Robert Mugabe), ha vinto le elezioni in Zimbabwe. Lo ha reso noto mercoledì 1 agosto la Commissione elettorale del Paese.

I risultati delle elezioni in Zimbabwe

I cittadini dello Stato dell'Africa meridionale dove la disoccupazione sfiora il 90% si erano recati alle urne lunedì 30 luglio, nelle prime elezioni libere del post Mugabe, leader incontrastato per quasi quattro decenni e destituito da un golpe militare nel novembre scorso. A sostituirlo Mnangagwa, per lungo tempo suo braccio destro, che prima del voto aveva promesso di riformare il Paese da cima a fondo. Secondo i primi risultati ufficiali, sarebbe proprio il loro partito, lo Zanu-PF – per il quale Mugabe aveva però annunciato che non avrebbe votato – ad essersi aggiudicato la maggioranza dei seggi del Parlamento dello Zimbabwe: 110 su un totale di 210 (ma quelli assegnati finora sono 153).

L'opposizione denuncia brogli

Solo 41 i seggi ottenuti dal partito di opposizione, il Movimento per il cambiamento democratico (MDC) di Nelson Chamisa che – come ricorda l'Agence France Presse – martedì aveva rivendicato la vittoria. Dopo l'ufficializzazione dei primi risultati da parte della Commissione elettorale, Chamisa ha denunciato brogli: “La Commissione cerca di ribaltare la vittoria del popolo nelle elezioni presidenziali – ha twittato il leader dell'opposizione – la strategia ha lo scopo di preparare i cittadini dello Zimbabwe ad accettare i falsi risultati elettorali. Abbiamo ottenuto il voto popolare e siamo intenzionati a difenderlo!”. Anche gli osservatori indipendenti dell'Unione europea, presenti per la prima volta dopo anni (in quanto nell'epoca Mugabe erano stati banditi), avevano avvertito della possibilità di problemi nel voto, legati alla “malvagia organizzazione di alcuni seggi elettorali”. Le conclusioni degli osservatori Ue sono attese per la giornata di mercoledì.  

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