Migranti, Open Arms non ha presentato denunce contro l'Italia

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Una foto d'archivio della nave Ong Open Arms (Getty)

La Ong spiega di aver denunciato soltanto la Guardia costiera libica e il mercantile Triades per il presunto mancato salvataggio del gommone su cui hanno perso la vita una donna e un bambino. I libici replicano alle accuse: "Calunnie". Salvini: "Business si può fermare"

La Ong Open Arms non ha presentato alcuna denuncia per omissione di soccorso contro l'Italia e la sua Guardia costiera, contrariamente a quanto emerso in precedenza, ma soltanto contro la Guardia costiera libica e il mercantile Triades. Lo afferma la stessa Ong spagnola con un comunicato a correzione delle notizie giunte in occasione della conferenza stampa che si è tenuta dopo l'approdo della nave Proactiva al porto di Palma di Maiorca. L'imbarcazione è arrivata ieri, 21 luglio, in Spagna con a bordo Josefa, la migrante camerunense salvata dal naufragio nel Mediterraneo, e i corpi di una donna e del suo bambino, che hanno perso la vita in mare. Intanto la Guardia costiera libica replica alle accuse di Open Arms con un comunicato sulla propria pagina Facebook bollandole come calunnie e chiedendo una commissione d'inchiesta neutrale su quanto avvenuto (LO SPECIALE MIGRANTI).

La denuncia di Open Arms alla Libia

"In relazione ai fatti avvenuti durante l'intervento di salvataggio compiuto il 17 luglio 2018 - si legge in una nota della Ong - il direttore e fondatore di Proactiva Open Arms, Oscar Camps, e molti dei volontari presenti a bordo della Open Arms durante l'ultima missione, hanno presentato presso la Procura di Palma di Maiorca, una denuncia contro: 1) Il Capitano della motovedetta libica 648 "RAS AL-JADAR" MMSI 642124567, membro della Guardia Costiera libica e il comandante di eventuali altre imbarcazioni libiche intervenute in quelle stesse ore, per omissione di soccorso e per aver causato la morte di due persone; 2) Il Capitano del mercantile "TRIADES", IMO n 9350082, battente bandiera panamense, per omissione di soccorso e omicidio colposo; 3) Chiunque abbia responsabilità dirette o indirette o sia stato coinvolto a qualunque titolo nell'aver determinato gli esiti di quell'evento drammatico". Prosegue Open Arms: "Saranno ora le autorità giudiziarie spagnole a valutare, in base agli elementi da noi forniti, in che modo dare seguito alla denuncia presentata".

Salvini: business si può fermare se i governi fanno il loro lavoro

La smentita di Open Arms sulla denuncia all'Italia è stata commentata duramente dal ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Contrordine compagni! La Ong 'Open Arms', dopo aver sottoposto una naufraga a quattro giorni di navigazione portandola in Spagna (nonostante avessimo dato disponibilità di attracco, per assistenza e cura, in un porto siciliano), dichiara adesso di non aver presentato alcuna denuncia contro il governo italiano... - ha scritto il vicepremier su Facebook - Nel frattempo altri 40 immigrati salvati e riportati in Libia dalla Guardia costiera di quel Paese. Se i governi fanno il loro dovere, il business schifoso dell'immigrazione clandestina verso l'Italia e verso l'Europa si può fermare. Volere è potere, io ce la metto tutta".

Libia: "Mancato salvataggio? Non sono nostri valori religiosi e umanitari"

"Smentiamo e rigettiamo categoricamente le calunnie", si legge invece nella nota della Guardia costiera libica. "È illogico che una pattuglia salvi 165 migranti e lasci due donne e un bambino mentre sono usciti solo per salvarli". Per questo i libici chiedono "una commissione d'inchiesta neutrale" su questa e altre accuse rivolte alla propria Guardia costiera. "Consigliamo a questa organizzazione spagnola di operare in acque spagnole dove si registra un afflusso crescente di migranti illegali provenienti dall'Africa occidentale e dal Marocco - prosegue la nota -. È bizzarro che un'organizzazione non governativa spagnola ripeschi i migranti illegali nelle acque libiche e li porti in Italia, come se la Libia e l'Italia fossero due stati sotto la Corona spagnola. Questo mina in modo chiaro la sovranità della Libia e dell'Italia". Ancora, riguardo il presunto mancato salvataggio di cui Open Arms ha accusato la Guardia costiera, i libici sostengono che "questa non è la nostra morale e questi non sono i nostri valori religiosi e umanitari. Riteniamo che ciò che è stato pubblicato da questa organizzazione sia una bugia e faccia parte di una campagna sistematica guidata dalle Ong".

La vicenda

La nave della Ong Proactiva è arrivata ieri, 21 luglio, nel porto di Palma di Maiorca, in Spagna. A bordo c’era Josefa, la migrante camerunense soccorsa il 17 luglio dopo il naufragio di un gommone di migranti e recuperata insieme ai cadaveri di un'altra donna e del suo bambino. Il fondatore della Ong Oscar Camps aveva inizialmente comunicato di aver denunciato per omissione di soccorso e omicidio colposo la Guardia costiera di Libia e Italia: "Spero che la procura spagnola indaghi". L'Italia, aveva proseguito Camps, "ci accusa di mentire, diffamare e insultare". Secondo quanto riferito da una giornalista di “Internazionale” che era a bordo della nave, la denuncia sarebbe stata presentata da Camps e dal giocatore della Nba Marc Gasol, che ha partecipato ai soccorsi. La Guardia costiera italiana aveva poi replicato alle accuse arrivate dalla Spagna: "Non siamo mai stati coinvolti nel soccorso al gommone ritrovato successivamente" da Open Arms. Infine oggi, sono arrivate le precisazioni: nessuna denuncia per l'Italia.

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