Thailandia, corsa contro il tempo per salvare i ragazzi intrappolati

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I soccorritori thailandesi il 5 luglio 2018 (Getty Images)

Il primo chilometro e mezzo della grotta Tham Luang, dove sono prigionieri i 12 giovani con il loro allenatore, è quasi asciutto. Ma i successivi due chilometri sono sommersi in alcuni punti fino al soffitto. Soccorritori preoccupati dall'arrivo di altre piogge

È una corsa contro il tempo quella per salvare i 12 ragazzi e il loro allenatore rimasti intrappolati nella grotta Tham Luang dallo scorso 23 giugno, in Thailandia. Le squadre di soccorso stanno valutando il calo dei livelli dell'acqua interna e questo li potrebbe indurre ad accelerare il salvataggio del gruppo. Le autorità hanno annunciato di aver ridotto il livello di acqua nella prima sezione della grotta - un tratto di un chilometro e mezzo dall'ingresso fino a un punto che chiamano 'camera tre' - del 40%. Ora è quindi possibile camminare attraverso il lungo spazio, ma i successivi due chilometri rimangono sommersi in alcuni punti fino al soffitto. Il governatore della provincia di Chiang Rai intanto ha fatto sapere che si valutano i rischi dell'operazione, considerato anche che nel week-end sono previste forti precipitazioni monsoniche.

Il piano per un salvataggio graduale

"Non possiamo confermare quando accadrà. Ma faremo in modo che i bambini siano al 100 per cento al sicuro", durante la missione, ha detto in una conferenza stampa il governatore. "Se il rischio è inferiore al 10 per cento, andremo avanti", ha aggiunto a sua volta una delle responsabili delle operazioni. Il salvataggio si svolgerà in maniera graduale, portando all'esterno prima i ragazzini nelle migliori condizioni sia fisiche che psicologiche. Nel mentre, circa 20 pompe di drenaggio lavorano senza sosta e continuano a estrarre circa 10mila litri all'ora, il che si traduce in una diminuzione costante anche se infinitesimale (circa un centimetro) del livello delle acque.

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