Migranti, bozza Ue: ridurre arrivi e movimenti. Italia irritata

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Foto d'archivio

Indiscrezioni sulla dichiarazione finale della riunione informale di domenica a Bruxelles. Tra i punti, controllare i “viaggi in uscita alle stazioni di treni, bus e aeroporti”, potenziare Frontex. Salvini dice no al “compitino già preparato da francesi e tedeschi”

Ridurre gli arrivi e i movimenti illegali tra i Paesi, controllare i “viaggi in uscita alle stazioni di treni, bus e aeroporti”, potenziare l’agenzia Frontex trasformandola in “una vera e propria polizia di frontiera”. Sarebbero questi alcuni dei punti presenti nella bozza di dichiarazione finale della riunione informale Ue in programma domenica a Bruxelles. Bozza che ora è all'attenzione degli sherpa degli 8 Paesi - tra cui Italia, Francia e Germania - che prenderanno parte all'incontro. Dopo le prime indiscrezioni, però, si è subito registrata l’irritazione del governo italiano - secondo fonti di Palazzo Chigi - su come la questione ricollocamenti, se la bozza venisse confermata, sarà trattato nel corso del summit. Il premier Giuseppe Conte, è il concetto che sottolineano le fonti, non andrà a Bruxelles per ratificare una bozza già preconfezionata. Concetto ribadito anche dal vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, che proprio in vista del vertice ha incontrato Conte e Luigi Di Maio: “Se andiamo lì per avere il compitino già preparato da francesi e tedeschi è giusto risparmiare i soldi del viaggio”.

Ridurre arrivi e movimenti illegali tra Paesi

Il documento, secondo indiscrezioni, parlerebbe di “un forte impegno per avanzare nella politica migratoria europea”, con la “riduzione del numero di arrivi illegali nell'Unione” (I DATI OCSE) attraverso una serie di misure e proposte. Ma verrebbe sottolineata anche “una forte necessità di ridurre in modo significativo i movimenti secondari, evitando attraversamenti illegali delle frontiere interne tra Stati membri di migranti e richiedenti asilo”.

Procedure "veloci"

Per ridurre i movimenti da un Paese di primo ingresso verso gli altri Ue, spiegherebbe la bozza, bisognerebbe assicurare procedure “veloci” per i trasferimenti verso il Paese competente, "meccanismi flessibili congiunti per le riammissioni dei migranti"; "controlli dei viaggi in uscita alle stazioni di treni, bus e aeroporti”. Si parlerebbe anche “dell'obbligo per i richiedenti asilo di restare nei Paesi competenti", pena sanzioni.

Potenziare Frontex

Altro tema è quello del potenziamento dell'agenzia Ue Frontex, che verrebbe trasformata in “una vera e propria polizia di frontiera”, e quello del sostegno all'asilo Easo, che diventerebbe “Autorità per l'asilo per condurre le valutazioni sulle richieste d'asilo”. Tutto ciò, anche per imprimere un'accelerazione sui rimpatri. Annunciato anche un ritorno ai "ricollocamenti" in attesa della riforma di Dublino. Nella bozza si prevedono anche risorse per il Fondo fiduciario per l'Africa; uno schema per gli sbarchi dei migranti in Nord Africa; una lista Ue di Paesi di origine sicuri. Si metterebbe in guardia, inoltre, rispetto al pericolo che "misure unilaterali e non coordinate" possano "danneggiare severamente il processo di integrazione europeo e mettere a rischio i traguardi raggiunti con Schengen".

L'irritazione italiana

Come detto, la bozza non soddisferebbe il governo italiano. In particolare, secondo fonti dell’esecutivo, c’è irritazione sulla questione ricollocamenti e su come il dossier, se la bozza venisse confermata, sarà trattato. Le stesse fonti sottolineano come, sul tema dei "movimenti secondari", l'Italia è pronta a puntare i piedi se non sarà affrontata prima la questione degli sbarchi nei Paesi di primo approdo. Spiegano, poi, che nel corso della giornata il presidente del Consiglio ha avuto dei colloqui telefonici con alcuni capi di Stato e di governo europei (non si specifica quali). Contatti tra il governo italiano e le cancellerie straniere dovrebbero esserci anche nelle prossime ore per trovare una soluzione di compromesso. Con la bozza che circola “pensano di mandarcene altri (di migranti,ndr) invece di aiutarci e in cambio faranno poi i centri di raccolta fuori dall'Europa, ma meglio un uovo oggi”, è stato il commento di Salvini.

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