Der Spiegel: "Ciao Amore!". Copertina provocatoria contro l'Italia
Mondo"Come si autodistrugge e trascina l'Europa con sé": così il nuovo numero del settimanale tedesco battezza il governo M5S-Lega, mostrando uno spaghetto a forma di cappio in primo piano
Un'altra copertina di un giornale tedesco destinata a far discutere. Il settimanale Der Spiegel, in edicola sabato 2 giugno, dedica la prima pagine all'Italia, con il titolo "Ciao amore!".
Il titolo in italiano
Sotto il titolo, scritto in italiano, si legge: "Come l'Italia si autodistrugge e trascina l'Europa con sé". All'Interno, Der Spiegel offre una serie di articoli e analisi sul governo M5S-Lega, definendo la nuova coalizione quella dei “populisti al potere” (confermando così la parola più utilizzata dalla stampa estera) e partendo da un ritratto di Matteo Salvini. L'illustrazione che campeggia sulla prima pagina parla da sé: da una forchettata di spaghetti, ne pende uno a forma di cappio da impiccagione.
Gli altri attacchi della stampa tedesca
La stampa tedesca, tra analisi e luoghi comuni, non si è mai dimostrata morbida nei confronti dell'Italia. E non lo ha fatto neppure durante la crisi post-voto. La copertina che ha fatto più discutere è stata quella della Frankfurter Allgemeine: titolava “Mamma mia!”, battezzava l'Italia come “la principale fonte di preoccupazione dell’Europa” e la ritraeva a bordo di un furgoncino che si tuffa in un dirupo mentre fa il gesto dell'ombrello. Anche Handelsblatt ha scelto di esprimersi in italiano, titolando la copertina “Ciao Bella”. Una vignetta della Suddeutsche Zeitung ha disegnato l'Italia come un paziente moribondo curato dai dottori “Peste” (Di Maio) e “Colera” (Salvini). Toni e immagini che non sono certo nuovi. Il caso più celebre è forse la copertina di Der Spiegel del 1977. L'Italia, mentre attraversa gli anni di piombo, viene ritratta con una rivoltella poggiata su un piatto di spaghetti. Il titolo è “Vacanze italiane: sequestro di persona, estorsione, rapina a mano armata”. Nel 2011, sulla copertina ci finì Silvio Berlusconi: indossava i panni del gondoliere, circondato da escort. Anche allora il titolo fu “Ciao Bella”. Sottotitolo: “Il declino del Paese più bello del mondo”