L'oppositore è stato ritenuto colpevole di aver organizzato "proteste non autorizzate" in occasione dell’insediamento di Putin lo scorso 5 maggio. "È un'accusa ridicola, la Costituzione mi garantisce questo diritto", la difesa dell'attivista
La difesa dell’attivista
"È un'accusa ridicola, non ho bisogno di nessuna autorizzazione, la Costituzione mi garantisce questo diritto e non possono rifiutarmelo arbitrariamente". Si è difeso così Navalny in aula dopo la lettura della sentenza, stando a quanto riporta la Tass, la principale agenzia di stampa russa. Navalny ha poi sottolineato che la Corte europea dei diritti umani "si schiera dalla mia parte" in tutti i casi dello stesso tipo.
Per Amnesty è un prigioniero politico
Classe 1976, Navalny ha già subito diverse condanne per la sua attività di denuncia contro la corruzione della classe dirigente russa. L'associazione Amnesty International lo ha sempre considerato un prigioniero politico in tutte le occasioni in cui è stato arrestato.