Gibson, in bancarotta le chitarre che hanno fatto la storia del rock

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Il buco finanziario di Gibson potrebbe arrivare a 500 milioni di dollari

L'amministrazione dello storico marchio ha chiesto l'attivazione del Chapter 11 per salvarsi dalla bancarotta e risanarsi entro il prossimo 24 settembre. Il buco potrebbe arrivare a 500 milioni di dollari

Il colosso americano delle chitarre Gibson punta a salvarsi dal fallimento. È stata ufficializzata la richiesta di attivazione del Chapter 11 della legge fallimentare statunitense per attivare una protezione dalla bancarotta.

I debiti dell'azienda

Secondo quanto rivelato da diversi analisti, i debiti contratti dalla storica azienda di chitarre con sede a Nashville, Tennessee, ammonterebbero a 150 milioni di dollari, con previsioni future che arriverebbero a ipotizzarne 500 milioni. Un buco gigantesco che ha portato il cda a chiedere l'attivazione del Chapter 11. Il Chapter 11 non è una dichiarazione di bancarotta (contemplata invece dal Chapter 7), ma la richiesta di attivazione di un piano di risanamento che eviti la chiusura. Secondo quanto comunicato, per lo storico marchio sarebbero in arrivo 135 milioni dollari da soggetti come Silver Point Capital, Melody Capital Partners e fondi affiliati a KKR Credit Advisors, che sostituiranno il debito con la partecipazione azionaria nella società riorganizzata. L'obiettivo è di uscire sull'accordo di fallimento secondo "Chapter 11" entro il prossimo 24 settembre. Tecnicamente, se l'accordo dovesse essere accettato dai creditori e dalla magistratura, si assisterebbe a una nuova fase dell'azienda nella quale i creditori prenderebbero il controllo fino a fine crisi. "Questo processo sarà praticamente invisibile ai clienti, i quali potranno continuare a fare affidamento su Gibson per avere prodotti e assistenza ineguagliabili", ha affermato l'ad dell'azienda Henry Juszkiewicz.

Il piano di rilancio

A pesare sull'attuale situazione dell'azienda pare abbia pesato la sfortunata acquisizione della sezione audio di Philips. L'operazione, conclusasi quattro anni fa, ha comportato un esborso di 135 milioni di dollari, ma senza procurare vantaggi economici sostanziali. Nel piano di ristrutturazione Gibson ha già annunciato di voler abbandonare l'attività legata all'elettronica di consumo, per tornare a concentrarsi su quella che è la sua attività principale: la fabbricazione e la vendita di strumenti musicali e accessori ad essi associati. Un settore di mercato, quest'ultimo, in cui l'azienda fondata nel 1902 continua a rimanere uno dei leader di settore con oltre 170mila chitarre vendute ogni anno in oltre 80 paesi. Il prestigio del marchio garantisce all'azienda la più alta quota di mercato nel settore delle chitarre elettriche premium. Gli strumenti Gibson, con un prezzo compreso tra i 799 e gli oltre 20mila dollari, continuano a garantire vendite in aumento: lo scorso gennaio l'azienda ha dichiarato un aumento di 122 milioni di dollari, pari al 10,5% in più rispetto all'anno precedente. Anche per questo, gli amministratori puntano a salvare la prestigiosa firma tanto amata da leggende del rock come B.B King, Slash dei Guns N' Roses, Jimmy Page dei Led Zeppelin e Bob Marley.

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