Nucleare Iran, Usa: “Documenti Israele autentici. Teheran ha mentito”

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Il premier israeliano durante la presentazione dei dossier

Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo contro l’accordo costruito “su bugie”. Ue e Gb difendono intesa. Aiea: “Nessuna indicazione credibile di attività”. Netanyahu ieri ha parlato di prove che dimostrano come l'Iran sarebbe pronto a dotarsi di 5 ordigni atomici 

Il giorno dopo le accuse di Benyamin Netanyahu, secondo cui Teheran mente e progetta di realizzare almeno cinque bombe atomiche potenti come quelle sganciate su Hiroshima, non si ferma la discussione intorno all’Iran e all’accordo sul nucleare. Mentre Ue e Gran Bretagna difendono l’intesa, gli Stati Uniti - che già in passato hanno minacciato l’uscita dall’accordo - attaccano: “L’Iran ha un programma nucleare clandestino che ha cercato di nascondere al mondo e alla sua gente”.

Usa: “Documenti Israele autentici, Iran ha mentito”

I documenti ottenuti da Israele sul programma nucleare iraniano “sono autentici” e dimostrano che Teheran “ha mentito ripetutamente all'Aiea” e “alle sei nazioni che hanno negoziato l'accordo sul nucleare”, ha detto il segretario di stato Usa Mike Pompeo. “È tempo – ha aggiunto – di riesaminare la domanda se l'Iran può essere creduto” in materia nucleare. I documenti presentati dal premier israeliano, che gli Usa hanno detto di aver esaminato “attentamente”, secondo Pompeo “mostrano oltre ogni dubbio che il regime iraniano non stava dicendo la verità”. A suo avviso, quindi, l'accordo sul nucleare “non è stato costruito sulle fondamenta della buona fede e trasparenza” ma “sulle bugie dell'Iran”. “Stiamo valutando cosa significhi la scoperta di questi documenti segreti iraniani per il futuro del Jcpoa (l’accordo sul nucleare)”, ha concluso. Su questo tema gli Usa si consulteranno con gli alleati europei ed altre nazioni in vista della scadenza del 12 maggio, quando decideranno se rafforzare l'accordo o uscirne.

Aiea: “Nessuna indicazione credibile di attività in Iran”

I dossier presentati da Netanyahu, prima che dagli Usa, sono stati commentati anche dall’Ue. “Per il momento non ho visto argomenti del premier israeliano su violazioni da parte dell'Iran dei suoi impegni nucleari nell'ambito dell'accordo”, ha detto Federica Mogherini, Alto rappresentante Ue. E ha aggiunto: “Se qualsiasi Paese ha informazioni di non conformità di qualsiasi tipo” le “dovrebbe convogliare ai meccanismi legittimi riconosciuti, all'Aiea e alla Commissione congiunta per il monitoraggio. Abbiamo meccanismi per affrontare eventuali preoccupazioni”. L’accordo sul nucleare è stato difeso anche dalla Gran Bretagna: Downing Street lo ha definito “vitale” e ha negato si ispiri a un approccio “naif”. Boris Johnson, capo del Foreign Office, ha sottolineato come gli stessi sospetti israeliani evidenzino “l'importanza di mantenere in vigore le restrizioni imposte dall'accordo” alle “ambizioni nucleari di Teheran”. Accordo che, ha aggiunto, “non si basa sulla fiducia, ma su una dura verifica”. È intervenuta anche l’Aiea, Agenzia internazionale per l'energia atomica: in un comunicato ha ribadito che non aveva “alcuna indicazione credibile di attività in Iran attinenti allo sviluppo di un ordigno nucleare dopo il 2009”.

Esperti di Francia, Germania e Gb in Israele

Nei prossimi giorni, intanto, in Israele arriveranno esperti da Francia, Germania e Gran Bretagna per esaminare l’”Archivio nucleare iraniano”, che sarebbe stato prelevato da agenti israeliani in un magazzino di Teheran. Lo ha detto Netanyahu. Dai documenti emergerebbe - secondo il premier - che per anni l'Iran ha segretamente lavorato a progetti atomici a fini bellici e che poi “ha continuato ad allargare le proprie conoscenze in materia, per farne uso in futuro”.

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