Durante la conferenza stampa con il premier giapponese Shinzo Abe, nella sua residenza di Mar-a-Lago, il presidente Usa si è detto comunque ottimista in merito al summit con il leader nordcoreano, auspicando che sia "un successo per il mondo"
Se l'incontro con Kim "non sarà proficuo me ne andro'". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sull' incontro programmato con il leader nordcoreano Kim Jong-un, durante la conferenza stampa congiunta con il premier giapponese Shinzo Abe, nella sua residenza di Mar-a-Lago.
Le criticità dell’incontro
"Faremo il possibile - ha aggiunto Trump - affinché l'incontro con il leader nordcoreano Kim Jong-un sia un successo per il mondo". Oltre alla denuclearizzazione, saranno diversi i temi delicati sul tavolo, tra cui quello dei tre cittadini americani ancora detenuti dalla Corea del Nord. A tal proposito, parlando con i giornalisti, Trump ha fatto sapere che ci sono negoziati in corso e che sono buone le possibilità di farli tornare negli Stati Uniti. Altra questione da affrontare sarà la futura possibile pace tra le due Coree. In questi giorni, infatti, da Seul è arrivata un’apertura a trasformare l'armistizio del 1953, tuttora in vigore con il Nord, in un trattato di pace. "Speriamo di vedere il giorno in cui l'intera penisola coreana possa vivere unita, in sicurezza, prosperità e pace", ha dichiarato Trump. Intanto, secondo l'agenzia di stampa di Pyongyang Korean Central, il Partito dei Lavoratori nordcoreano, al potere nel Paese, si riunirà in sessione plenaria il 20 aprile per decidere "questioni politiche" legate alla "nuova fase" aperta dall'attuale "importante periodo storico".
Kim ha già incontrato Pompeo
In attesa dello storico incontro tra Trump e Kim Jong-un, il leader nordcoreano ha già ricevuto il direttore della Cia Mike Pompeo, uno degli uomini più fidati della Casa Bianca. Un incontro di così alto livello tra i due Paesi non avveniva dal 2000, quando l'ex segretario di Stato di George W.Bush, Madaleine Albright, ebbe un faccia a faccia con il padre di Kim, Kim Jong-il.
I rapporti col Giappone
Donald Trump, durante l’incontro con Abe, ha ribadito la stretta cooperazione con Tokyo e l'impegno nella difesa comune. Un'intesa che, invece, non è stata trovata sui dazi: i due leader, infatti, non sono riusciti a siglare un accordo che esenti il Giappone dalle nuove tasse imposte dall’amministrazione Usa su acciaio e alluminio. Trump e Abe hanno però annunciato di aver concordato l'inizio dei negoziati per un nuovo accordo commerciale "libero, giusto e reciproco". Altro motivo di soddisfazione per il leader nipponico è stato l’impegno assunto da Trump affinché vengano liberati i giapponesi rapiti dalla Corea del Nord e obbligati a lavorare per Pyongyang. Sequestrati soprattutto negli anni Settanta e Ottanta, nel corso del tempo sono stati utilizzati dalla Nord Corea per formare le spie del regime in modo che sembrassero perfetti giapponesi. Nel 2002 la Corea del Nord ha ammesso di aver rapito 13 giapponesi, ma secondo il Tokyo i detenuti sarebbero almeno 17.