Attacco Siria, premier Gb Theresa May: “Giusto e legale”

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Foto Ansa

La premier britannica giustifica l'intervento militare di questa notte sulla base dei "precedenti del regime siriano nell'uso di armi chimiche". E avverte: è un messaggio anche per la Russia

Un attacco "legale e giusto". Ma anche "limitato, mirato e con chiari paletti". La premier britannica Theresa May ha usato queste parole per descrivere l'azione militare condotta questa notte in Siria da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia in risposta al presunto attacco chimico alla città di Duma del 7 aprile (FOTO). May ha giustificato l’intervento sulla base dei "precedenti del regime siriano nell'uso di armi chimiche". La premier ha anche difeso la sua scelta di sfuggire ad un dibattito parlamentare sull'intervento militare: "Credo che sia stato giusto agire come abbiamo fatto e nei tempi in cui lo abbiamo fatto".

May: messaggio anche alla Russia

La premier ha poi legato indirettamente i raid in Siria al caso dell'avvelenamento a Salisbury dell'ex spia russa e di sua figlia e lanciando così un monito a Mosca: "L'uso recente di un agente nervino nelle strade del Regno Unito è parte di uno stesso cammino", ha detto, specificando che i bombardamenti sulla Siria "manderanno anche un chiaro segale a chiunque creda di poter usare armi chimiche con impunità".

"Non puntiamo a rovesciare regime Assad"

L’attacco è stato sferrato nella notte tra il 13 e il 14 aprile, con un coordinamento tra Washington, Londra e Parigi. Già dalle prime fasi dell’operazione, May ha però sottolineato che non si trattava di "un intervento nella guerra civile siriana". L'obiettivo "non è un cambio di regime", ha spiegato, insistendo sul concetto di azioni "mirate" contro l'arsenale di armi chimiche attribuito alle forze del regime di Bashar al-Assad. Intanto, il ministro della Difesa, Gavin Williamson, ha definito l’azione in Siria "di grande successo" e ha sostenuto che in base a "tutte le indicazioni" si può concludere che il potenziale delle forze governative di Bashar al-Assad è stato "indebolito".

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