Facebook: il caso sbarca al Parlamento Ue, ma senza Zuckerberg
MondoDopo l'audizione del fondatore del social al Congresso Usa, l'assemblea di Bruxelles valuta il da farsi. Tra le ipotesi, nuove misure per prevenire gli abusi oppure l'istituzione di una commissione speciale. Ai vertici di Fb sarà chiesto di nuovo di presentarsi in aula
Possibili nuove misure o una commissione speciale
La commissione Libertà civili del Parlamento europeo aveva già invitato la società a chiarire la situazione e il suo impatto sulla protezione dei dati dei cittadini Ue, coinvolti in gran numero dall’acquisizione impropria di informazioni da parte di Cambridge Analytica. Ma dal colosso di Menlo Park, ad oggi, non è arrivata nessuna risposta. Gli strumenti in mano ai deputati non sono molti, ma il Parlamento potrebbe adottare una risoluzione che chiede alla Commissione europea di proporre misure per prevenire gli abusi, oppure potrebbe decidere di costituire una commissione speciale per investigare le accuse e lavorare sulle possibili soluzioni.
Il nuovo regolamento Ue sulla protezione dei dati
Le rivelazioni sull'abuso dei dati Facebook sono arrivate a un mese e mezzo dall'entrata in vigore del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR, General Data Protection Regulation). Il testo stabilisce nuove regole che le società che operano nell'Unione europea devono seguire per consentire ai cittadini un maggior controllo sui propri dati personali. Il regolamento, che entrerà in vigore il 25 maggio, contiene ad esempio il diritto di sapere quando i dati in possesso di una società sono stati hackerati e il diritto di obiettare alla profilazione. Durante la sua audizione al Congresso Usa, a Mark Zuckerberg è stato chiesto se Facebook implementerà il Gdpr, ma la sua risposta, seppure positiva, è apparsa un po' incerta, come fa notare Claude Moraes, il presidente della commissione Libertà civili del Parlamento europeo.
Verso nuove proposte sulla privacy online
Il Parlamento europeo, al di là del caso Cambridge, vuole anche assicurare la privacy per le comunicazioni elettroniche e ha avanzato la proposta di riforma della direttiva sull'e-privacy che applica alti standard di riservatezza, gli stessi delle telefonate, alle comunicazioni via messaggio come Messenger, Whatsapp e Skype. Nella proposta dell'Europarlamento per una privacy digitale è anche incluso un controllo più severo sull'uso dei dati, che devono essere impiegati solo per lo scopo per cui è stato dato il consenso, e sui meta dati, in modo che siano trattati in maniera confidenziale e non vengano trasmessi ad altri soggetti.