Ex spia avvelenata, Ue verso linea dura. Diplomatici Gb lasciano Mosca

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L'ambasciata britannica a Mosca, foto d'archivio Ansa
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I funzionari abbandonano l'ambasciata dopo la misura decisa dal Cremlino in risposta a un provvedimento analogo da parte di Londra. Vertice tra May-Merkel-Macron, che concordano "sull'importanza di mandare un messaggio europeo forte" alla Russia

Lasciano Mosca i 23 diplomatici britannici espulsi dalla Russia in risposta a una misura analoga da parte di Londra legata al caso dell’avvelenamento dell’ex spia russa Sergei Skripal e di sua figlia. Nella notte, intanto, l’Unione Europea sembra intenzionata ad adottare la linea dura decidendo di richiamare per consultazioni il proprio ambasciatore in Russia. Secondo le indicazioni raccolte, il diplomatico dovrebbe restare lontano da Mosca per quattro settimane, ma non si sa ancora a partire da quando. E, da ambienti europei, è emerso che almeno cinque Paesi starebbero valutando un’espulsione coordinata di diplomatici russi. Al termine di un incontro a margine di un vertice del Consiglio europeo, Angela Merkel, Emmanuel Macron e Theresa May concordano "sull'importanza di mandare un messaggio europeo forte" in risposta alle azioni della Russia.

Tusk: "Probabile che Russia sia responsabile"

Anche un tweet del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk afferma che i 28 Paesi dell'Unione "concordano con il governo del Regno Unito sul fatto che è altamente probabile che la Russia sia responsabile dell'attacco a Salisbury e che non vi è altra spiegazione plausibile". A margine del vertice, si è tenuto anche un incontro tra la premier britannica Theresa May, il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel, dopo il quale è emerso che "Regno Unito, Germania e Francia sono "d'accordo sull'importanza di mandare un messaggio europeo forte in risposta alle azioni della Russia".

Paesi europei valutano espulsione coordinata di diplomatici russi

Secondo quanto riportato dal Financial Times, almeno cinque Paesi - Francia, Polonia e i tre Stati baltici - stanno valutando un'espulsione coordinata di diplomatici russi: una mossa su iniziativa dei governi nazionali, ma nell'ambito di un fronte unito. La presidente lituana Dalia Grybauskaite ha detto apertamente di essere propensa ad espellere i diplomatici di Mosca, ricalcando le orme del Regno Unito, che ne ha già cacciati 23. Lei, come del resto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, non se l'è sentita di congratularsi con Putin per il suo quarto mandato, e come molti altri ha spinto per una linea dura verso il Cremlino. A fianco di Londra anche i leader di Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Svezia e Finlandia.

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