Continua l’avanzata delle truppe siriane nella parte orientale della zona. Due principali località dell'area sarebbero cadute in mano alle forze governative e i miliziani anti-regime si sarebbero ritirati. L'Oms: basta attacchi a operatori e strutture sanitarie
La ritirata dei miliziani
Intanto emerge che due principali località della Ghouta sono di fatto cadute in mano alle forze governative e i miliziani anti-regime si sono ritirati. Secondo fonti locali, le fazioni armate si sono ritirate da Hamuriya e Saqba, al centro della Ghouta, ma le notizie non sono verificabili in maniera indipendente. Le stesse fonti affermano che a breve le forze del governo, sostenute da Iran e Russia, faranno ingresso proprio a Hamuriya e nella vicina Saqba.
Oms: basta attacchi a operatori e ospedali
Mentre gli scontri nella Ghouta proseguono, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) traccia un bilancio dei sette anni di guerra in Siria. La situazione continua a rimanere tragica e per questo è stato chiesto lo stop degli attacchi agli operatori sanitari e l'accesso immediato alle popolazioni sotto assedio. Gli anni di conflitto, rileva l'Oms, hanno devastato il sistema sanitario siriano, dove più della metà degli ospedali e centri sanitari pubblici sono chiusi o solo funzionanti in parte. Nei primi due mesi dell'anno sono stati 67 gli attacchi alle strutture e agli operatori sanitari, cioè più della metà di quelli subiti in tutto il 2017. A Ghouta Est, in particolare, circa 400mila persone vivono sotto assedio da cinque anni, senza forniture mediche di base e con più di 1.000 persone che dovrebbero essere evacuate immediatamente per ragioni mediche. Il direttore dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus ha fatto anche sapere che i rifornimenti vengono rimossi regolarmente dai convogli delle agenzie internazionali destinati alle aree assediate. Più del 70% di quelle inviate a Ghouta Est all'inizio del mese sono state rimosse dalle autorità e rimandate indietro al magazzino dell'Oms.