Russia, web sempre meno libero: 115mila casi di censura nel 2017

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Il rapporto della Ong Agorà ha registrato il blocco di 244 pagine web al giorno (Getty Images)

Il rapporto della Ong Agora registra una pressione crescente sulle attività online. Tra blocchi, minacce, cause, aggressioni. E cinque omicidi in dieci anni

Internet in Russia è sempre meno libero. Aumentano i casi di cendura, quando non di violenza nei confronti di chi esprime le proprie opinioni online. Lo afferma il reporto della Ong Agora, che ogni anno misura la libertà del Paese in rete.

 

Il conto della censura

Agora ha rilevato oltre 115mila casi di censura registrati nel 2017. Sono state bloccate 110mila pagine web: 244 al giorno. “Nel 2017 – afferma l'organizzazione - le autorità russe hanno ripetutamente bandito attività internet che in passato erano considerate normali”. Dati che confermerebbero una crescente potere nelle mani delle autorità governative. Il varo della “legge Yarovaya Law”, ad esempio, obbliga le società di telecomunicazione o che operano online a conservare tutte le comunicazionidegli utenti per tre anni. Una misura anti-terrorismo che però Agora teme si traduca in un sistema di sorveglianza di massa.

Cinque omicidi in dieci anni

Nonostante la maggior parte dei casi riguardi il blocco delle pagine web, il rapporto traccia anche altri comportamenti: ogni sei giorni - scrive il Moscow Times citando il rapporto di Agora - un utente è oggetto di minacce o aggressioni fisiche. E i tribunali emettono verdetti di detenzione legati a casi di censura sul web, in media, ogni otto giorni. La Ong ha registrato una crescita costante degli episodi. Negli ultimi dieci anni, si sono registrati 214 casi di minacce o violenze contro attivisti, blogger e giornalisti online. Cinque gli omicidi. Sono stati 1449 i casi di procedimento penale o di richiesta di indennizzo per quanto pubblicato in rete, 98 le condanne al carcere.

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