Russia, Navalny scende in piazza: fermato e poi rilasciato

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L'oppositore di Putin si è unito ai sostenitori per la marcia antigovernativa a Mosca. Immediato l'intervento della polizia che l'ha portato via così come avvenuto per altri 243 manifestanti in tutto il Paese. In mattinata, irruzione anche negli uffici del leader 

L'oppositore russo Alexey Navalny è stato fermato per diverse ore dalla polizia in viale Tverskaja, nel centro di Mosca. Stava partecipando alla marcia antigovernativa, che aveva organizzato per protestare contro il rifiuto della Commissione elettorale di registrarlo alle elezioni presidenziali previste il prossimo 18 marzo. In tutto il Paese, secondo quanto riportato dall'ong Ovd-Info, sarebbero 243 i manifestanti portati via dalle forze dell'ordine russe che sorvegliano le diverse proteste. Agenti di polizia, inoltre, hanno fatto irruzione negli uffici di Navalny, che invita i cittadini russi a boicottare il voto perché truccato. Secondo la Bbc, un portavoce del più feroce nemico di Vladimir Putin ha riferito che gli agenti sarebbero entrati giustificando il blitz con un allarme bomba. La liberazione è avvenuta nella tarda serata di domenica 28 gennaio: "Sono stato liberato, grazie a tutti
per il sostegno" ha scritto su Twitter Navalny.

L’irruzione documentata sui social

In un video, pubblicato sul profilo Twitter di Navalny, si vede la polizia entrare nella sede, interrogare i presenti e perquisire una borsa. In un altro filmato, postato invece sul canale YouTube del blogger, un agente interrompe la registrazione di una trasmissione. Secondo media russi, le forze dell'ordine avrebbero sequestrato computer, server e telecamere.

Manifestazioni in oltre 100 città

Le proteste sono state organizzate in tutto il Paese contro le elezioni presidenziali del 18 marzo, dalle quali Navalny è stato escluso ufficialmente a causa di una condanna a 5 anni per frode e appropriazione indebita. Le manifestazioni sono previste in oltre 100 città e, secondo l'ong Ovd-Info, sono oltre 180 le persone che sono già state fermate, incluse alcune durante l’irruzione negli uffici del leader dell’opposizione. Le contestazioni sono in corso a Novosibirsk, Kurgan, Omsk, Magadan, Kemerovo e Yakutsk. E Mosca, ovviamente. Migliaia di persone stanno manifestando tra piazza Pushkin, viale Tverskaia e piazza Majakovski, nel cuore della città. I dimostranti stanno sfilando a temperature ben al di sotto dello zero. Tra i cori più volte ripetuti: "Putin ladro" e "Quarto mandato in prigione", riferendosi al quarto mandato presidenziale che verosimilmente Putin otterrà alle elezioni del 18 marzo.

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