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Migranti, accordo tra Macron e Theresa May sulla frontiera di Calais

Mondo
Emmanuel Macron e Theresa May insieme a Londra il giorno dell'accordo sui migranti (Getty Images)

Patto tra Regno Unito e Francia per rafforzare la sicurezza nella zona di confine tra i due paesi. Il tutto rientra in un approccio complessivo al problema dell'immigrazione: la cooperazione tra Parigi e Londra in materia sarà più intensa

Regno Unito e Francia dimenticano la Brexit e concludono un importante accordo sui migranti. Nonostante sia destinata a lasciare l'Unione europea nel 2019, Londra stringe ancora di più i rapporti con Parigi sul tema della gestione della frontiera di Calais.

Sicurezza rafforzata

L'annuncio è arrivato dopo un vertice nella capitale della Gran Bretagna tra il primo ministro Theresa May e il presidente francese Emmanuel Macron. I due, nel corso di una conferenza stampa congiunta a margine del loro incontro, hanno spiegato di aver raggiunto un accordo per “rafforzare la sicurezza” a Calais, da tempo zona particolarmente “calda” per il tema immigrazione.

Più soldi da Londra

Il testo, firmato al termine del summit avvenuto all'Accademia militare di Sandhrust (alle porte di Londra), prevede un contributo supplementare del Regno Unito di 50 milioni di euro per il controllo della frontiera a Calais. In una nota congiunta, i due governi parlano della “firma di un nuovo trattato per rafforzare la gestione congiunta della nostra frontiera comune con un trattamento migliore dei minori non accompagnati richiedenti asilo".

L'attivismo di Parigi

L'aumento del contributo economico del Regno Unito per la gestione di Calais segna un altro punto a favore di Macron, attivissimo in materia di politica estera con i suoi recenti viaggi (tra gli altri) in Cina e Italia. Ma dall'altra parte testimonia la volontà di Theresa May di non staccarsi in maniera troppo brusca dagli altri paesi che fanno parte dell'Unione europea.

Approccio complessivo

L'intesa tra Francia e Regno Unito è di più ampio respiro, tanto che May parla di un accordo in merito a "un approccio complessivo al problema dell'immigrazione" che prevede anche una intensificazione della cooperazione in Africa fra i due Paesi e progetti di sostegno allo sviluppo e alla stabilità degli Stati da cui i migranti partono. 

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