Russiagate, vice capo Fbi conferma: "Trump chiese lealtà a Comey"

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Foto d'archivio Ansa

Andrew McCabe, parlando a porte chiuse al Congresso, ha confermato la versione di James Comey, ex capo del bureau federale licenziato dal presidente lo scorso maggio

Nuove rivelazioni sul Russiagate. Il numero due dell'Fbi, Andrew McCabe, parlando a porte chiuse al Congresso Usa, ha confermato la versione di James Comey, ex capo del bureau federale, secondo cui Donald Trump gli chiese lealtà proprio a proposito delle indagini sulle interferenze russe nelle elezioni statunitensi del 2016.

Le accuse di Comey

Comey, lo scorso giugno, aveva rivelato: "Donald Trump mi ha chiesto di lasciare andare le indagini su Flynn. 'È un bravo ragazzo', mi ha detto". L'ex capo dell'Fbi, nella sua memoria per l’audizione al Senato, aveva riferito anche che Trump gli disse, nel corso di una cena a gennaio, che le indagini sulla Russia rappresentavano un'ombra che comprometteva la sua capacità di agire per il Paese. "Il presidente mi ha detto: ho bisogno di lealtà, mi aspetto lealtà", aveva detto ancora Comey, licenziato da Trump lo scorso 9 maggio. La vicenda è stata negata da Trump che, proprio negli scorsi giorni, è tornato ad accusare Comey di essere un bugiardo.

Casa Bianca: "Nessuna intenzione di licenziare Mueller"

Intanto, poche ore prima della dichiarazione di McCabe, la Casa Bianca aveva fatto sapere di non avere nessuna intenzione di licenziare Robert Mueller, il procuratore speciale per il Russiagate. Ad affermarlo era stata la portavoce Sarah Huckabee Sanders, in un'intervista televisiva. La precisazione arrivava dopo l'avvertimento lanciato dal senatore democratico Mark Warner, secondo il quale un licenziamento di Mueller sarebbe interpretato come un abuso di potere, una linea rossa da non superare. L’opinione di Warner è arrivata però mentre un numero crescente di repubblicani in Congresso critica l'indagine di Mueller ritenendola non obiettiva, soprattutto dopo che un agente dell'Fbi sarebbe stato allontanato dallo staff del procuratore per dei messaggi critici contro il presidente.

Sondaggio Cnn: 56% americani non crede a Trump su Russiagate

Da un sondaggio della Cnn, inoltre, emerge che il 56% degli americani non crede alle parole di Donald Trump sulle indagini sulle interferenze russe sul voto. Il 47% degli interpellati, invece, approva la gestione dell'inchiesta sul Russiagate da parte del procuratore speciale Robert Mueller. Mentre il 34% la boccia.

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