Il presidente commenta l'ipotesi che migliaia di messaggi di posta elettronica di membri del suo transition team siano stati presi impropriamente dal procuratore speciale. E spiega: "Non sembra una cosa buona. È molto triste vedere ciò. La mia gente è molto turbata"
Le mail ottenute da Mueller
Trump, però, ha anche escluso di voler licenziare Mueller, mentre tra i democratici si diffondeva i timore che il presidente potesse allontanare il procuratore incaricato del caso del Russiagate. Ma intanto contro Mueller sono state lanciate diverse accuse. Prima su tutte proprio quella che il procuratore avrebbe acquisito "illegalmente" decine di migliaia di email del transition team di Donald Trump. A lanciare l'offensiva è stato Kory Langhofer, avvocato di 'Trump for America', una organizzazione che faceva parte proprio del gruppo di transizione. Il legale ha scritto una lettera al Congresso denunciando che i dipendenti della General services administration (Gsa) avrebbero fornito, senza autorizzazione, agli inquirenti decine di migliaia di email private e del periodo di transizione, suggerendo che possano averlo fatto per motivi politici. E che Mueller, nello specifico, le abbia ottenute senza emettere alcun mandato. I documenti in questione, secondo l'avvocato, sono proprietà privata, non atti di governo. Ma un portavoce dell’ufficio di Mueller ha risposto: "Quando abbiamo ottenuto le email nel corso dell'attuale inchiesta, ci siamo assicurati il consenso dell'account del proprietario o di seguire l'appropriato processo".
Dalle mail alle incriminazioni
Il materiale acquisito, però, potrebbe gettare nuova luce sui contatti e le discussioni all'interno del transition team dopo l'incriminazione di quattro persone, tra cui l'ex capo della campagna elettorale di Trump, Paul Manafort, e il suo ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn. Recentemente l'attenzione degli investigatori si è concentrata anche sul figlio del presidente, Donald Junior, e sul genero-consigliere, Jared Kushner, che ha deciso di avvalersi di una compagnia di pubbliche relazioni specializzata nella gestione di emergenze di comunicazione. Ma l'attacco a Mueller sembra rientrare anche in una campagna più ampia contro il procuratore e l'Fbi. Trump ha denunciato nei giorni scorsi l' "estrema faziosità" esistente nel Bureau, portando come prova gli sms offensivi nei suoi confronti da parte di un agente che partecipava all'inchiesta su Hillary e che poi era passato all'inchiesta sul Russiagate, prima di essere trasferito da Mueller proprio per via degli sms.