Da Hitler alle donne di #MeToo: i 90 anni di Time

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Il primo uomo dell'anno

Dal 1927 ad oggi il magazine ha eletto "Persona dell'anno" politici, scienziati e perfino oggetti inanimati

Sono le coraggiose donne della campagna #MeToo, che hanno rotto il muro del silenzio denunciando le molestie sessuali subite sul lavoro, a vincere il titolo di “Persona dell’anno” 2017 di Time. Un riconoscimento, quello assegnato dal settimanale statunitense, che da 90 anni va a “uomini, donne, coppie, gruppi di persone, idee, luoghi o macchinari che, nel bene o nel male, hanno fatto il massimo per influire sugli eventi dell'anno". 
Charles Lindbergh

Le vittorie storiche

Il premio di “Persona dell’anno”, fino al 1999 chiamato “Uomo o donna dell’anno”, fu istituito nel 1927. In novant’anni il “Time” ha messo in copertina politici, monarchi, scienziati e perfino oggetti inanimati. Il primo ad essere insignito del titolo nel 1927 fu l’aviatore Charles Lindbergh, che si era reso protagonista di una sensazionale traversata senza scalo sull’Oceano Atlantico. La prima donna ad ottenere il prestigioso riconoscimento fu invece, nel 1936, Wallis Simpson, un’americana divorziata per la quale Edoardo VIII del Regno Unito abdicò al trono. Il primo ed unico italiano a conquistare la copertina del settimanale fu nel 1962 Papa Giovanni XXIII, mentre tra le scelte più curiose è bene citare quella del 1982: in quell’anno fu eletto  per la prima volta ‘persona dell’anno’ una macchina  che avrebbe rivoluzionato la storia dell’umanità, ovvero il computer.

Adolf Hitler

Le scelte controverse

Dal 1927 ad oggi non sono comunque mancate scelte controverse in copertina. Nel 1938 fu eletto ‘Uomo dell’anno’ Aldolf Hitler, che aveva appena annesso alla Germania l’Austria e parte della Cecoslovacchia, mentre nel 1942 il Time scelse Joseph Stalin. Non è invece un personaggio ambiguo Franklin Delano Roosevelt,  che detiene il record di vittorie: l’ex presidente degli USA è stato premiato dai redattori di Time nel 1932, nel 1934 e nel 1941. Gli ultimi tre titoli sono invece stati assegnati agli “Ebola Fighters”, coloro che erano andati in Africa a combattere l’epidemia nel 2014; ad Angela Merkel nel 2015 e a Donald Trump nel 2016.

Angela Merkel

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