Germania, Spd apre a grande coalizione: sì a colloqui ma senza vincoli

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Martin Schulz, presidente Spd con il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier (Getty Images)

Dopo un giovedì di intensi colloqui, i socialdemocratici sono usciti dall'isolamento nato dopo la sconfitta alle elezioni di settembre. Il presidente Steinmeier incontrerà la prossima settimana Merkel, Schulz e Seehofer (Csu)

Apertura dei socialdemocratici tedeschi ai colloqui con gli altri partiti per la formazione di una grande coalizione di governo, ma senza alcun vincolo di risultato. La notizia, dopo settimane di stallo, è arrivata nelle prime ore della notte del 24 novembre, dopo un intenso pomeriggio di colloqui fra Martin Schulz, il presidente Spd e il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier, a Berlino. Settimana prossima Steinmeier convocherà congiuntamente i leader di Cdu, Spd e Csu per valutare le opzioni.  

Colloqui "dal risultato aperto"

"La Spd ha la ferma convinzione che si debba parlare. La Spd non si negherà ai colloqui". Questa la dichiarazione del segretario generale del partito Hubertus Heil, reduce da otto ore di riunione coi responsabili Spd, Schulz in testa. La linea della fermezza emersa dopo le elezioni di settembre, che escludeva qualsiasi ipotesi di prolugamento della coalizione attuale tra la Spd e la Cdu della cancelliera Angela Merkel, inizia a mostrare dunque qualche crepa, anche se si tratterà di "colloqui dal risultato aperto", senza obbligo alcuno. Schulz e il partito finora avevano privilegiato l'ipotesi di nuove elezioni, ma in Germania le pressioni (anche interne al movimento stesso) crescono, specie dopo che il presidente Steinmeier si è apertamente schierato contro un ritorno alle urne.

La posizione di Schulz

Contemporaneamente alla notizia dell'apertura a una nuova "Grosse Koalition" hanno iniziato a diffondersi voci contrastanti sul destino politico di Martin Schulz. L'intransigenza del leader Spd, incline a negare qualsiasi ipotesi di collaborazione con la Cdu anche dopo il fallimento dell'ipotesi di una coalizione "Giamaica" (dai colori dei partiti coinvolti, Verdi, Liberali e appunto Cristiano-democratici) non raccoglie più tanti consensi. Una durezza che, unita al 20,5% di consensi raccolti alle politiche di settembre (peggior risultato di sempre per il partito) sta mettendo in crisi la posizione dell'ex presidente del Parlamento Europeo. Le indiscrezioni sulle sue possibili dimissioni sono state smentite, ma sembrano emblematiche a riguardo le dichiarazioni di alcuni importanti esponenti Spd, come l'attuale ministro della Giustizia, Heiko Maas: "L'Spd non può comportarsi come un bambino che mette il broncio nel suo angoletto". Altre voci in seno all'Spd - infine - sarebbero a favore del sostegno a un governo di minoranza, guidato dai conservatori. Un esecutivo che Angela Merkel ha finora escluso, per non essere costretta a cercare volta per volta "una maggioranza per ogni decisione".

Steinmeier incontra i partiti

Come ha spiegato Hubertus Heil, la Spd aspetterà adesso le proposte del presidente Steinmeier, che ha in programma incontri con i presidenti dei gruppi parlamentari di tutti i partiti e con i tre leader che potrebbero dare vita alla "Grosse Koalition". A Bellevue all'inizio della prossima settimana si vedranno (assieme, a quanto pare) la cancelliera Angela Merkel, il leader Csu, Horst Seehofer, e il leader socialdemocratico Martin Schulz.

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