Il leader laburista, durante il discorso alla conferenza di partito, rilancia - pur non dicendolo a chiare lettere - l'idea di un prelievo fiscale sulle imprese che ricorrono all'automazione robotica. Allo scopo di tutelare i lavoratori in carne e ossa
Jeremy Corbyn, leader dei laburisti nel Regno Unito, lancia la propria sfida all’automazione robotica nel mondo del lavoro. E lo fa durante il discorso della conferenza di partito a Brighton. Secondo il quotidiano britannico "Telegraph", dietro le parole pronunciate da Corbyn ci sarebbe l’intenzione di creare una tassa per le aziende che ricorrono all’automazione dei processi produttivi. L’idea non è nuova, visto che già il co-fondatore di Microsoft, Bill Gates, si era detto favorevole a una proposta di questo tipo.
La tassazione dei robot
Tra i temi trattati da Corbyn durante la conferenza di partito di Brighton c’è stato anche quello della robotizzazione. In particolare, il leader dei laburisti nel Regno Unito ha sottolineato che non è possibile godere dei benefici del progresso tecnologico se questi saranno utilizzati per il profitto di pochi. "Dobbiamo affrontare la sfida dell’automazione e della robotica che potrebbe rendere superflui tanti posti di lavoro": sarebbe questa la frase che, secondo la stampa britannica, nasconderebbe l’idea di tassare imprese e aziende che ricorrono ai robot al posto dei lavoratori umani. La questione anima da tempo un certo dibattito, tra chi vede nell’automazione una crescita della produttività e chi, al contrario, una cancellazione dei posti di lavoro, una minore circolazione di reddito e, di conseguenza, una diminuzione dei consumi.
Una proposta già avanzata in passato
L’idea di una sorta di "robot tax" non è nuova e già in passato era stata avanzata. Tra i fautori di un provvedimento di questo tipo anche il co-fondatore di Microsoft, Bill Gates, il quale lo scorso febbraio, in una intervista rilasciata a "Quartz", aveva dichiarato che così come il reddito di un lavoratore viene tassato, dovrebbe accadere lo stesso per un robot che svolge il medesimo lavoro. Dello stesso avviso anche Benoit Hamon, candidato socialista alle presidenziali francesi, che aveva toccato il tema durante la campagna elettorale a gennaio. La questione è stata trattata anche dall'Unione Europea che lo scorso gennaio aveva provato a fissare le regole per robotica e intelligenza artificiale, sottolineando la necessità di valutare le inevitabili ricadute dell'automazione del lavoro sulla società.