Migranti, Corte Ue respinge i ricorsi contro le “relocation”

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Migranti in viaggio nel Mediterraneo (Archivio Getty)

La Corte di giustizia ha respinto le richieste di Slovacchia e Ungheria, che volevano negare le norme di smistamento dei richiedenti asilo da Italia e Grecia. I giudici: “Il meccanismo contribuisce a far fronte alla crisi migratoria”. Budapest: “Decisione oltraggiosa”

La Corte di giustizia Ue ha respinto i ricorsi di Slovacchia e Ungheria contro le “relocation” dei richiedenti asilo da Italia e Grecia. Nella sentenza i giudici spiegano che "il meccanismo contribuisce effettivamente e in modo proporzionato a far sì che la Grecia e l'Italia possano far fronte alle conseguenze della crisi migratoria del 2015". Le istituzioni Ue esultano, mentre Budapest ha definito la decisione "oltraggiosa".

La richiesta dell’avvocato generale

A luglio, l'avvocato generale Yves Bot aveva invitato i giudici della Corte di Giustizia Ue a dire no ai ricorsi presentati contro il meccanismo di ricollocamento provvisorio obbligatorio dei richiedenti asilo da Italia e Grecia. Nella maggior parte dei casi la Corte accoglie i pareri degli avvocati generali, anche se questi non sono vincolanti. Così è avvenuto anche in questo caso. (LA SENTENZA)

Cosa è la relocation

Come risposta alla crisi migratoria che ha colpito l'Europa nell'estate 2015, il Consiglio Ue ha deciso i ricollocamenti per aiutare l'Italia e la Grecia ad affrontare l'afflusso massiccio di migranti. La Slovacchia e l'Ungheria, al pari della Repubblica Ceca e della Romania, hanno votato contro chiedendo alla Corte di giustizia di annullare la decisione e sostenendo che ci sono stati errori di carattere procedurale o la scelta di una base giuridica inappropriata. Nel procedimento, la Polonia è intervenuta a sostegno della Slovacchia e dell'Ungheria, mentre Belgio, Germania, Grecia, Francia, Italia, Lussemburgo, Svezia e la Commissione sono intervenuti a sostegno del Consiglio Ue.

Ue: relocation valide, è tempo solidarietà 

"La Corte di giustizia Ue ha confermato la validità dello schema dei ricollocamenti. È tempo di lavorare nell'unità e attuare in pieno la solidarietà”, ha commentato su Twitter il commissario Ue Dimitris Avramopoulos. Gli fa eco il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani che dice: "La solidarietà non è a senso unico. Ora bisogna andare avanti con i ricollocamenti e con le procedure d'infrazione" avviate, anche in seguito alle pressioni dell'Europarlamento, "contro chi non rispetta la decisione della Commissione".

Budapest: “Decisione oltraggiosa”

Parere opposto quello di Budapest, secondo cui la decisione della corte Ue di respingere i ricorsi sulle “relocation” dei richiedenti asilo è "oltraggiosa e irresponsabile" e "mette a rischio la sicurezza dell'Europa".

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