A Palazzo Chigi il colloquio con il premier libico, che il 25 luglio ha partecipato al vertice con il comandante dell'Esercito nazionale libico Khalifa Haftar a Parigi. Minniti sul codice di condotta per le Ong: "Le discussioni finiscono"
“Voglio ringraziare la Francia e Macron che a questo incontro ha lavorato con impegno personale”. Le parole del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni arrivano durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi con il premier libico Fayez al-Sarraj, dopo l’incontro tra quest’ultimo e il comandante dell'Esercito nazionale libico Khalifa Haftar tenutosi a Parigi e criticato da alcuni per l’esclusione dell’Italia. Intanto il ministro dell'Interno Marco Minniti ha ricordato che il “Codice di condotta per le Ong rappresenta la volontà del Paese e del Parlamento, più del 40% dei migranti salvati arrivano in Italia su navi delle organizzazioni".
Gentiloni: “Italia felice dei progressi in Libia”
Ma Gentiloni, lontano da ogni polemica, sottolinea che "l'incontro è di particolare importanza perché avviene dopo quello di Parigi che l'Italia si augura produca risultati importanti nelle prossime settimane e nei prossimi mesi". E aggiunge: "Non sarà un percorso semplice ma siamo fiduciosi che lavorando tutti insieme si possano ottenere risultati. Se si fanno passi avanti in Libia il primo tra i Paesi europei a esserne felice è l'Italia".
L’uso di navi contro i trafficanti
Un “punto di novità molto importante nella lotta” ai trafficanti di esseri umani potrebbe essere il “sostegno tecnico con unità navali al contrasto del traffico di esseri umani” chiesto da Sarraj con una lettera alcuni giorni fa. “La richiesta è all'esame del nostro ministero della Difesa - ha detto Gentiloni - Le decisioni che prenderemo verranno valutate d'intesa con la Libia e, innanzitutto, con il Parlamento”.
Sarraj: “Controllare la frontiera Sud del Paese”
Per contrastare il traffico di esseri umani occorre controllare non solo le coste della Libia, ma anche la frontiera Sud "per far sì che gli sfollati tornino nel loro Paese", ha detto il premier libico Fayez al-Sarraj. "Ringrazio l'Italia per gli sforzi fatti insieme alla nostra Guardia Costiera, vogliamo che la nostra Guardia costiera riesca a bloccare l'immigrazione e dobbiamo avere la tecnologia per il controllo delle coste. Occorrono anche sforzi per il controllo delle frontiere Sud della Libia per fare in modo che gli sfollati tornino nel loro Paese".
“A Parigi risultati positivi”
L’incontro a Parigi con il generale Haftar, ha detto Sarraj in conferenza stampa, "ha dato molti risultati positivi. Tutti abbiamo deciso che dopo questo incontro c'era la volontà di un percorso comune che fornisca un quadro per un accordo che prevede elezioni presidenziali e parlamentari nel più breve tempo possibile, in modo da uscire dall' impasse politica e fare il bene del popolo libico”. Il premier libico ha detto che spera “di coinvolgere anche l'Onu e le Organizzazioni regionali” e che “dobbiamo ricordarci del ruolo dell'Italia e dell'appoggio di Gentiloni sin dall'inizio per stabilizzare la Libia”.
L’accordo con Haftar
A Parigi Emmanuel Macron ha guidato un incontro che ha portato all’accordo che potrebbe rivelarsi storico per il futuro della Libia: una dichiarazione congiunta tra Sarraj e Haftar divisa in dieci punti che sancisce, tra l'altro, l'impegno per un cessate il fuoco e lo svolgimento di elezioni appena possibile. E, per smorzare le polemiche sull’esclusione dell’Italia, il presidente francese aveva detto: “Voglio ringraziare, in particolare l'Italia, il mio amico Paolo Gentiloni, che ha molto lavorato. L'Italia è pienamente associata. Non esistono divergenze tra la posizione italiana e la posizione francese. È un lavoro in comune che facciamo anche con l'Unione europea”.
Telefonata Gentiloni-Juncker
C'è stata poi una telefonata tra il premier Paolo Gentiloni e il presidente della commissione Ue Jean Claude Juncker. Il presidente del consiglio italiano, ha ringraziato Juncker per gli impegni presi in aiuto dell'Italia sull'emergenza migranti e i due hanno fatto un punto sulla Libia dopo l'incontro del premier italiano con il premier libico Fayez al Serraj.
Codice Ong, Minniti: “A un certo punto basta discussioni”
Della questione migranti ha parlato anche il ministro dell'Interno Marco Minniti, in audizione alle commissioni riunite esteri e Difesa del Senato, che ha ricordato che il “Codice di condotta per le Ong rappresenta la volontà del Paese e del Parlamento, non è una discussione che si fa solo col ministro o col Governo. Noi l'abbiamo proposto ma l'abbiamo discusso prima in Parlamento e poi in Europa e ad un certo punto le discussioni finiscono”. E aggiunge: “Nel momento in cui più del 40% dei migranti salvati arrivano in Italia su navi della Ong che sono tecnicamente navi private cambia l'equilibrio e credo sia doveroso da parte del ministro dell'Interno garantire, insieme alle stesse Ong, che ci siano i presupposti perché ci sia attenzione ai principi di sicurezza”.