L’emittente Al Sumariya cita una “fonte nella provincia di Ninive” che avrebbe informazioni dallo Stato islamico e parla di un imminente annuncio del nome del nuovo Califfo. Anche l’Ondus dà notizia del decesso del leader di Daesh, dubbioso il sito World Conflict News
Abu Bakr al-Baghdadi, Califfo dell’autoproclamato Stato Islamico, sarebbe morto e l’Isis dovrebbe annunciare a breve il nome del suo successore. È quanto rivela la televisione irachena Al Sumariya che cita "una fonte nella provincia di Ninive”. Ma sul web si susseguono notizie contrastanti: un’ulteriore conferma arriva dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, mentre il sito World Conflict News sottolinea che non c'è traccia di questa comunicazione sui consueti canali informativi dell'Isis.
“Presto il nuovo nome”
L’emittente, che ha dato altre volte in passato notizie sul ferimento di al-Baghdadi, afferma che la "fonte", non precisata, riferisce che la conferma della morte del Califfo arriva dall'Isis. "Le autorità di Daesh a Tel Afar, diventata la capitale provvisoria dell'Isis dopo la caduta di Mosul, hanno annunciato la morte di Baghdadi, senza fornire dettagli, e hanno detto che il nome del nuovo Califfo verrà annunciato presto", avrebbe riferito la fonte. L'annuncio era atteso, spiega ancora la fonte, "perché le autorità dell'Isis, due giorni fa, avevano all'improvviso tolto il divieto di fare riferimento in pubblico alla morte di Baghdadi".
La conferma dell’Ondus
Dopo la notizia diffusa dall’emittente irachena, l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), con sede in Gran Bretagna ma con una vasta rete di informatori nel Paese, ha affermato di avere "informazioni confermate" sulla morte di al-Baghdadi. L'Ondus dice di avere ricevuto le notizie da dirigenti dell'Isis nella provincia orientale siriana di Deyr az Zor, che però non hanno precisato quando il decesso sarebbe avvenuto.
La notizia della morte il mese scorso
Al-Baghdadi è stato dato più volte per morto o ferito negli ultimi anni, l’ultimo annuncio è stato fatto dalla Russia il 16 giugno scorso, quando disse di avere forse ucciso il capo dell'Isis in un raid a sud di Raqqa, in Siria, il 28 maggio. Tuttavia, le autorità di Mosca hanno poi dovuto ammettere di non avere le prove e anche la coalizione anti-Isis a guida Usa aveva dichiarato di non potere confermare la notizia.