Quella del leader dello Stato Islamico è una figura misteriosa, su cui negli ultimi anni si sono rincorse notizie di fughe, ferite e morte. Dalla nascita, passando per gli studi religiosi, fino all'ascesa a guida dei combattenti jihadisti, ecco cosa sappiamo su di lui
Imam e pupillo di al-Zarqawi, fino a Califfo dello Stato Islamico. Abu Bakr al-Baghdadi è un personaggio controverso su cui, negli anni, le agenzie di intelligence hanno raccolto poche informazioni certe. E sono molti i dubbi anche sul fatto che il leader di Isis sia stato ucciso durante un raid dell’aviazione russa lo scorso 28 maggio, in Siria, come ha rivelato Mosca. Fra spostamenti dall’Iraq all’Afghanistan, fino alla Siria, e un periodo trascorso in prigione, ecco una ricostruzione della sua vita.
Gli studi religiosi, la radicalzzazione e la prigione
Secondo le poche informazioni disponibili, quello di Abu Bakr al-Baghdadi è il nome di battaglia scelto dal leader di Isis che in realtà si chiamerebbe Awwad al Badri. Il Califfo sarebbe nato nel 1971 a Samarra, in Iraq. Diverse ricostruzioni sostengono che abbia conseguito un dottorato in studi islamici all’università di Baghdad, nel 1999, e che sia stato attivo in varie moschee, fino a diventare imam. Negli anni dell’invasione statunitense dell’Iraq - iniziata nel 2003 - si sarebbe anche avvicinato, dopo la caduta di Baghdad, ad al-Zarqawi, uno dei massismi leader di al Qaeda ucciso nel 2006. Secondo altre ricostruzioni citate dalla Bbc, invece, al-Baghdadi avrebbe iniziato a radicalizzarsi già durante il regime di Saddam Hussein, oppure durante il periodo di prigionia trascorso nel carcere americano di Camp Bucca. Il califfo finì in prigione dopo essere stato catturato durante un raid vicino a Fallujia, in Iraq. A Bucca transitarono molti dei futuri terroristi e per questo la prigione è stata soprannominata l’”Accademia”. Su quando al-Baghdadi venne liberato le ipotesi sono contrastanti: alcune parlano del 2005, altre del 2009, quando l’attività del penitenziario sarebbe finita.
Secondo Business Insider, l’arresto risale certamente al 2004, come mostra la scheda di identificazione data al giornale dall'Army Corrections Command statunitense, la struttura che si occupa di amministrazione penitenziaria militare, anche all'estero.
L'ascesa al potere
Quello che è certo è che il Califfo milita nelle fila dei combattenti di al-Zarqawi fine alla morte del leader. Dal 2010, inizia la scalata di al-Baghdadi all'interno dello Stato Islamico di cui diventa guida e dove si fa conoscere per la crudeltà delle punizioni applicate contro chi non rispetta la Sharia (la sacra legge dell’Islam). Al-Baghdadi avrà una taglia di dieci milioni di dollari sulla sua testa, stabilita dagli Usa, che poi, nel 2016 verrà alzata a 25. Diventa così il secondo terrorista più ricercato, dopo Ayman Al-Zawahiri, leader di al-Qaeda dopo l’uccisione di Bin Laden nel 2011.
La nascita del califfato, al-Baghdadi "capo dei musulmani nel mondo"
Fino al 2013, gli uomini del Califfo combattono sia in Iraq che in Siria, allontanandosi sempre più da al-Qaeda e al-Nursa, l’altro gruppo jihadista presente nella zona. Finché, il 29 giugno del 2014, arriva l'annuncio dell’autoproclamazione di al-Baghdadi a Califfo dello Stato Islamico. Diventa cioè il "capo dei musulmani nel mondo". Nel suo discorso, tenuto a Mosul, a inizio luglio (FOTO), il leader destituiva di ogni legittimità i gruppi jihadisti diversi dal Isis. Da questo momento, sono iniziate le persecuzioni delle minoranze nella zona, a partire da quella contro gli yazidi, fino alle uccisioni degli ostaggi occidentali, come quella del giornalista americano James Foley, in Siria. Nel primo anno di azione, si stima che le vittime dei jihadisti siano state circa 15mila. Il califfato ha anche richiamato i foreign fighters dall’occidente a unirsi alla sua lotta e ha istigato i lupi solitari rimasti nei Paesi occidentali ad attaccare gli “infedeli”, in un’escalation di attentati terroristici.
Le notizie sulla morte del Califfo negli anni
La notizia della morte del Califfo era già stata diffusa nel 2015, ma senza trovare conferme. Nel 2014, invece, si era parlato di un raid a Mosul nel quale al-Baghdadi sarebbe rimasto ferito. Poi, nel 2016, il Califfo era ricomparso in un video girato a Fallujia. Negli ultimi anni si sono rincorse anche molte voci sui suoi continui spostamenti, soprattutto dopo l’assedio delle forze irachene alle postazioni di Isis. A inizio 2017, le forze irachene ipotizzavano che al-Baghdadi si trovasse in Siria, ma altre indiscrezioni avevano parlato di una sua probabile fuga in Libano.