Francia, problemi per Macron: aperta inchiesta su ministro Ferrand
MondoIl segretario generale di En Marche! e ministro della Coesione territoriale è al centro di un presunto conflitto d'interessi. Con il gruppo Mutuelles de Bretagne, di cui era direttore generale, avrebbe attribuito un appalto alla compagna. Il presidente: "No comment"
A poco meno di un mese dalla sua elezione a nuovo presidente di Francia, per Emmanuel Macron arrivano i primi intoppi. L’1 giugno la procura della Repubblica di Brest, in Bretagna, ha aperto un’inchiesta su Richard Ferrand, segretario generale di En Marche! e ministro delle Coesione territoriale. A svelare la notizia è stato il quotidiano locale Le Telegramme.
Presunto conflitto d'interessi
L’inchiesta è stata aperta dopo che, a fine maggio, alcuni media francesi avevano parlato di un possibile conflitto d'interessi per Ferrand. In particolare, secondo quanto sostenuto da Le Canard Enchainé, il gruppo Mutuelles de Bretagne, di cui Ferrand è stato direttore generale, avrebbe attribuito un appalto alla sua compagna.
L'apertura dell'inchiesta dopo alcune titubanze
La notizia diffusa da Le Telegramme ha trovato poi conferma in un comunicato del procuratore di Brest, Eric Mathais. Le indagini avranno "come obiettivo la raccolta di ogni elemento che consenta un'analisi completa dei fatti e la ricerca di una loro eventuale rilevanza penale in materia di reati contro la proprietà e non osservanza della correttezza e delle regole delle cooperative". La stessa procura, inizialmente, aveva rifiutato l'apertura di un'inchiesta sulle iniziative immobiliari controverse del ministro Ferrand, come rivelato da Le Canard Enchainé. Ma l’1 giugno è arrivata la svolta, dopo giorni di appelli di molti esponenti politici dell'opposizione e di associazioni anticorruzione.
Macron: no comment
Il presidente Macron, intanto, continua a sostenere Ferrand e ha ripetuto che le dimissioni del ministro sarebbero giustificate soltanto se fosse indagato personalmente. Ma quando è arrivata la notizia dell'apertura dell’inchiesta, il presidente francese ha scelto di non rilasciare commenti. Dal dipartimento del Morbihan, in Bretagna, dove si trova il capo dello Stato è arrivato solo un "No comment". I collaboratori del primo ministro Edouard Philippe, invece, hanno fatto sapere che l'inchiesta preliminare "non cambia nulla rispetto alle regole fissate" dal governo e che stabiliscono che un membro dell'esecutivo debba dimettersi solo nel caso in cui sia indagato, e questo non è il caso di Ferrand.
Ferrand: niente dimissioni
Ferrand, subito dopo le indiscrezioni circolate sulle sue attività aveva detto, intervistato da radio France Inter, il 31 maggio: "La mia coscienza è a posto. Sono un uomo onesto. Il sospetto è il veleno della democrazia", escludendo l’ipotesi di dimettersi.