Tensione tra Roma e Ankara sul caso del reporter italiano arrestato al confine con la Siria. Ieri gli è stato impedito di incontrare le autorità consolari italiane e il suo legale. La compagna: "Lui parla con le persone senza mediatori"
Domattina alle 9 Gabriele Del Grande (giornalista italiano fermato il 9 aprile in Turchia) potrà finalmente incontrare il console italiano e il suo legale. A renderlo noto il ministro degli Esteri, Angelo Alfano, alla Farnesina.
A 11 giorni dal fermo al confine con la Siria, dove stava facendo alcune interviste, il reporter e documentarista toscano è ancora trattenuto in un centro di detenzione amministrativa in Turchia. Ieri, non gli è stata concessa la possibilità di incontrare le autorità consolari né il suo legale. Un trattamento che ha fatto salire ulteriormente la tensione tra Roma e Ankara. "Lui - spiega la sua compagna, Alexandra D'Onofrio - va zaino in spalla e chiacchiera, passa ore a parlare con le persone nella loro lingua senza mediatori, in maniera spontanea. Non va alla ricerca dello scoop, ma di quanto ci può fare riflettere".
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Gabriele del Grande ci ha chiesto di mobilitarci per il rispetto dei suoi diritti. Noi ci siamo <a href="https://twitter.com/hashtag/iostocongabriele?src=hash">#iostocongabriele</a></p>— amnesty italia (@amnestyitalia) <a href="https://twitter.com/amnestyitalia/status/854638457074978816">19 aprile 2017</a></blockquote>
<script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
Lo sciopero della fame
Dopo la telefonata ai familiari, in cui ha annunciato l'avvio di uno sciopero della fame, Del Grande è rimasto senza contatti con l'esterno nel centro di identificazione ed espulsione di Mugla, sulla costa egea meridionale, dove era stato trasferito dopo la detenzione iniziale ad Hatay.
Ue: lavoro discreto ma speriamo produttivo
Sul caso di Gabriele Del Grande, "ci siamo coordinati con le autorità italiane fin dal primo momento, come facciamo in casi simili in cui la responsabilita' principale e' dello stato membro. L'Ue, in questo particolare caso, si e' attivata per sostenere l'azione dell'ambasciatore italiano ad Ankara, che oltretutto ho sentito nei giorni scorsi, per sostenere l'azione della Farnesina e del governo italiano rispetto alle autorita' turche". Lo ha detto Federica Mogherini, Alto rappresentante Ue per la politica estera a Pechino. "Questo sta già accadendo in modo discreto ma spero produttivo".
Alfano: rilascio immediato
Il ministro degli Esteri Angelino Alfano ieri ha chiamato il suo omologo turco, Mevlut Cavusoglu, per ribadire la "ferma richiesta del rilascio immediato" di Del Grande. Alfano ha spiegato di aver ricevuto il "massimo impegno" dal governo turco sul fatto che "le procedure verranno concluse al piu' presto". "La questione delle procedure non può in alcun modo impedire l'assistenza legale e consolare e ogni forma di sostegno", ha aggiunto il ministro, precisando che "il caso è seguito al massimo livello e con la massima attenzione possibile".