Del Grande, il legale: "Autorità turche ci hanno impedito di vederlo"

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L'avvocato del giornalista e il vice console italiano ad Ankara non sono riusciti a incontrare il giovane fermato 10 giorni fa al confine con la Siria. Alfano chiama il ministro turco e chiede il rilascio immediato

"Il vice console italiano ad Ankara e il legale turco di Gabriele Del Grande sono andati nel carcere dov'é detenuto il giornalista italiano, ma le autorità turche gli hanno impedito di vederlo”. A raccontarlo è stato Luigi Manconi, presidente della Commissione per i Diritti umani, durante una conferenza stampa al Senato. Manconi ha spiegato di aver sentito al telefono l’avvocato di Del Grande, il giornalista e documentarista italiano fermato dieci giorni fa al confine tra Turchia e Siria. La delegazione del consolato italiano era arrivata nel centro di detenzione amministrativa di Mugla, in Turchia.

Alfano chiede il rilascio immediato

Le autorità locali, secondo fonti turche, dovrebbero autorizzare la visita consolare venerdì. Il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha chiamato il suo omologo turco, Mevlut Cavusoglu, per ribadire la "ferma richiesta del rilascio immediato" di Del Grande. Alfano ha spiegato di aver ricevuto il "massimo impegno" dal governo turco sul fatto che "le procedure verranno concluse al più presto". 

Le richieste di Manconi

Durante la conferenza al Senato, Manconi ha illustrato cinque richieste alle massime istituzioni turche per tentare di aiutare il blogger-giornalista. Si chiede che la Turchia, ha spiegato Manconi, si impegni a far visitare Gabriele da un medico italiano; che un esponente dell'ambasciata italiana ad Ankara lo possa incontrare al più presto; che si possano visionare gli eventuali atti giudiziari che lo riguardano; che si possano conoscere quali sono i capi di imputazione a suo carico; che il giornalista possa avere rapporti e quindi anche contatti telefonici diretti con i suoi familiari. Secondo il senatore, le procedure per liberare Del Grande "potrebbero essere non brevi", tenuto conto che sarebbero emersi nelle presunte accuse ancora ignote a carico dell’italiano “profili di sicurezza nazionale". “Oggi è necessario – ha concluso Manconi – una stretta alleanza con le istituzioni per restituire Gabriele alla libertà".
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr"><a href="https://twitter.com/hashtag/FreeGabriele?src=hash">#FreeGabriele</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/IoStoConGabriele?src=hash">#IoStoConGabriele</a> Conferenza stampa sen <a href="https://twitter.com/LuigiManconi1">@LuigiManconi1</a>: appello a Presidente <a href="https://twitter.com/PietroGrasso">@PietroGrasso</a> per giornalista Gabriele <a href="https://twitter.com/hashtag/DelGrande?src=hash">#DelGrande</a> <a href="https://t.co/I1Zn98zFCO">pic.twitter.com/I1Zn98zFCO</a></p>&mdash; Senato Repubblica (@SenatoStampa) <a href="https://twitter.com/SenatoStampa/status/854693489300426752">19 aprile 2017</a></blockquote>
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La telefonata dopo 9 giorni

Ieri, in una breve telefonata arrivata ai familiari in Italia dopo 9 giorni di silenzio, il 35enne reporter toscano ha raccontato di essere stato trasferito a Mugla dopo essere stato trattenuto in un altro centro di detenzione nella provincia di Hatay, al confine turco-siriano. Del Grande ha detto di stare bene e che avrebbe iniziato lo sciopero della fame per chiedere il rispetto dei suoi diritti.

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