Francia, elezioni presidenziali: le date e le regole del voto

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Il 23 aprile urne aperte dalle 8.00 alle 19.00 per scegliere in nuovo inquilino dell’Eliseo. Se nessuno degli 11 candidati raggiungerà la maggioranza assoluta delle preferenze, si andrà al ballottaggio il 7 maggio

Il 23 aprile circa 47 milioni di elettori francesi andranno alle urne per scegliere il successore di François Hollande. Al primo turno delle votazioni per il presidente della Repubblica i candidati saranno 11 e, in base all’esito, un eventuale ballottaggio è previsto per il 7 maggio. I favoriti sembrano essere la leader del Front National Marine Le Pen e l’indipendente Emmanuel Macron, in vantaggio sugli altri “concorrenti forti” Jean-Luc Melenchon, François Fillon, e Benoit Hamon.

Come si stabilisce la data delle elezioni

In Francia il giorno delle votazioni presidenziali è annunciato tramite un comunicato del Consiglio dei Ministri, seguito da un decreto poi convalidato dal Consiglio costituzionale. Secondo la Costituzione le elezioni devono avvenire non meno di 20 e non più di 35 giorni prima della scadenza del mandato del presidente in carica.

Primo turno e ballottaggio

Le urne apriranno alle 8.00 del 23 aprile e chiuderanno alle 19.00. Nonostante ciò, i seggi elettorali in alcuni distretti amministrativi o città possono iniziare o finire prima o dopo, a patto che la votazione sia chiusa alle 20.00. Il candidato che riuscirà ad ottenere il 50% + 1 delle preferenze, ovvero la maggioranza assoluta, diventerà il nuovo presidente francese. Se ciò non si dovesse verificare, è già stata stabilita anche la data di un eventuale ballottaggio per il 7 maggio.

Fusi orari diversi, giorni diversi

Non tutti i cittadini francesi voteranno però nello stesso fuso orario. Per decreto, infatti gli elettori dei dipartimenti d'oltremare, Polinesia francese, Guadalupa, Martinica, Guyana, Saint Pierre e Miquelon, Saint-Barthélemy e San Martin andranno alle urne sabato 22 aprile e sabato 6 maggio. Cambia così anche la data della fine della campagna elettorale: nei territori d'oltremare terminerà venerdì 21 aprile e venerdì 5 maggio a mezzanotte, mentre in Francia lo stop sarà dalla mezzanotte di sabato.

I risultati

Una volta chiuse le urne, il 23 aprile i primi dati saranno resi pubblici dalle 20.00, quando usciranno exit poll e numeri sull’affluenza. Lo scrutinio sarà seguito in diretta anche su skytg24.it. Il risultato ufficiale, poi, sarà comunicato dal Consiglio nazionale entro il 26 aprile. Sarà lo stesso per un eventuale secondo turno, i cui esiti saranno comunicati in modo ufficiale entro il 17 maggio.

Chi può votare

Possono votare tutti i cittadini francesi che hanno almeno 18 anni e godono dei diritti civili e politici. Requisito fondamentale è essere iscritto alle liste elettorali: lo si può fare in qualunque periodo dell’anno, considerando però che poi non si potrà andare alle urne fino al 1° marzo dell’anno successivo, ovvero dopo la revisione degli elenchi. Alcune eccezioni che prevedono la registrazione e il voto nello stesso anno sono: militari di ritorno alla vita civile dopo l’1 gennaio, persone che acquisiscono la cittadinanza o recuperano il diritto di voto dopo tale data.

Il presidente della Repubblica

Il président de la République è una carica istituita nel 1848, anno della costituzione della seconda Repubblica francese, ed è anche anche co-principe di Andorra e protocanonico d'onore dell'Arcibasilica di San Giovanni in Laterano. Fino al 2002 il mandato durava sette anni, poi ridotti a cinque per evitare le cosiddette “coabitazioni” fra un presidente e una maggioranza parlamentare di schieramenti politici diversi. Dal 2008 la Costituzione prevede che non si possa rimanere in carica per più di due mandati consecutivi: François Mitterrand e Jacques Chirac sono stati sino ad ora gli unici inquilini dell’Eliseo che hanno portato a termine due mandati, anche se il primo per un totale di 14 anni e il secondo di 12 (il primo mandato di 7, il secondo di 5). François Hollande è il primo presidente francese della storia recente a non ricandidarsi per un secondo mandato.

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