Cos'è la Moab: la bomba non nucleare più potente mai sganciata finora
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L'ordigno pesa quasi 10 tonnellate, di cui 8 di esplosivo. Sviluppata per combattere Saddam Hussein, è stata utilizzata solo 14 anni dopo
L'aviazione statunitense, martedì 13 aprile, ha sganciato per la prima volta nella storia la GBU-43, detta Moab: il più potente ordigno non nucleare mai usato in combattimento finora. Come ha annunciato il ministero della Difesa dell'Afghanistan, la bomba ha causato la morte di 36 miliziani dello Sato Islamico e distrutto completamente l'obiettivo: una rete di tunnel utilizzata dall''Isis nel Paese.
La “Madre di tutte le bombe”
L'acronimo Moab significa letteralmente “Massive ordnance air blast”, in ragione dell'ingente esplosione che provoca. Nel linguaggio militare, Moab viene anche tradotto come “Mother of all bombs” (la madre di tutte le bombe), per il suo enorme potenziale distruttivo. Il presidente Donald Trump ha dichiarato di aver dato “totale autorizzazione” ai suoi militari: tecnicamente, però, non trattandosi di un'arma nucleare, l'utilizzo della Moab non richiede necessariamente un'approvazione diretta da parte del Comandante in capo.
Progettata per l'Iraq, utilizzata in Afghanistan
La maggior parte delle informazioni disponibili sulla Moab derivano da un articolo dell'Englin Air Force Base: base operativa aeronautica della Florida, che celebrava i cinque anni dal primo (e unico) test dell'ordigno. Questo tipo di bomba fu costruito per combattere la seconda guerra del Golfo contro l'Iraq di Saddam Hussein e venne testata l'11 marzo del 2003, ma mai prima d'ora effettivamente usata sul campo di battaglia. Secondo il Segretario alla Difesa di allora, Donald Rumsfeld, la Moab ha comunque sortito un effetto deterrente, costringendo il regime iracheno alla resa prima del previsto. Ogni esemplare di questo ordigno (nell'arsenale militare Usa ne sono stoccati 20, secondo il portale di informazione militare Deagel) ha un costo stimato di 16 milioni di dollari: a fabbricarli è l'azienda Dynetics dell'Alabama, che rifornisce l'aviazione a stelle e strisce, mentre lo sviluppo della bomba è stato curato dall'Air Force a partire dal 2002.
Potenza della Moab
Come riporta Englin Air Force Base, la bomba è lunga circa nove metri e pesa 9,8 tonnellate. Viene sganciata da un MC-130, è guidata da un Gps che la indirizza verso l'obiettivo scelto ed esplode poco prima di toccare terra. L'ordigno viene rilasciato su una “base”: un elemento mobile che durante la caduta si sgancia tramite un paracadaute, mentre la Moab continua la sua corsa verso l'obiettivo grazie a quattro ali direzionali.
Gli effetti della bomba
La bomba ha un involucro di alluminio molto sottile, ideato per massimizzare gli effetti dell'esplosione e allargarne il raggio: l'onda d'urto si espande per più di un chilometro e mezzo in ogni direzione dopo l'esplosione di 8 tonnellate di esplosivo. Soprannominata anche "bunker-busting" bomb, la Moab è pensata soprattutto per distruggere tunnel, vie di comunicazione e altre infrastrutture, visto l'ampio raggio dei suoi effetti. Oltre alla devastazione che provoca sul territorio, la Moab è considerata molto efficace a livello psicologico, dato che la forza della sua esplosione, non paragonabile a quella delle armi ordinarie, ispira terrore negli eserciti nemici: gli addetti al test della bomba nel 2003 hanno riferito che il “fungo” di fumo provocato dall'ordigno era visibile fino a 32 chilometri di distanza.
Le bombe più potenti
La Moab potrebbe non essere la più grande in possesso dell'esercito statunitense. Questo primato appartiene, come riporta Vox, a un ordigno chiamato Mop (Massive Ordnance Penetrator), che raggiunge il peso di oltre 13 tonnellate ed è ancora più efficace nel colpire obiettivi sotterranei. L'esercito russo ha, invece, sviluppato una bomba termobarica chiamata Foab: ordigno che agisce in due fasi, prima disperdendo una massa di idrocarburi esplosivi nell'area circostante e poi dandogli fuoco, generando un'impressionante onda d'urto. Come avviene per ogni arma termobarica (convenzionalmente detta “bomba a vuoto”), la detonazione della Foab sgretola le costruzioni presenti nella zona e uccide le persone che vi si trovano per l'enorme calore generato dalla combustione, ma non provoca contaminazione radioattiva a lungo termine.