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Il mistero di Kim Jong-nam e il video su Youtube del (presunto) figlio

Mondo
Un frame del video pubblicato su YouTube da Cheomilla Civil Difense

Online il filmato di un giovane che dice di chiamarsi Kim Han-sol e mostra il suo passaporto: "Adesso sono con mia madre e mia sorella". Se il messaggio fosse autentico, sarebbe il primo rilasciato dai famigliari dopo l'agguato di Kuala Lumpur

"Il mio nome è Kim Han-sol dalla Corea del Nord, parte della famiglia Kim. Mio padre è stato assassinato pochi giorni fa. Adesso sono con mia madre e mia sorella. Speriamo che questa situazione migliori presto".

Il presunto figlio di Kim Jong-nam, il fratellastro del leader nord coreano ucciso lo scorso 13 febbraio, avrebbe scelto di affidare a YouTube il suo messaggio. In un video di 40 secondi, caricato dai dissidenti del gruppo Cheollima Civil Defense, il giovane sostiene - parlando in un inglese fluente - che Kim Jong-nam fosse suo padre. E, come riporta l’agenzia Yonhap, per i servizi segreti sudcoreani l’affermazione sarebbe da ritenere veritiera. 

 

 

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Alcune parti del video censurate - Non ci sono dettagli sull’ora e sul luogo in cui è stato girato il video. Dopo la dichiarazione iniziale, il giovane mostra un passaporto per confermare la sua identità, anche se alcune parti delle immagini vengono oscurate. Poi, Kim Han-sol inizia dei ringraziamenti che però vengono censurati con l'audio che si interrompe. Il video, se fosse autentico, sarebbe il primo commento rilasciato dalla famiglia della vittima dopo l’agguato all’aeroporto di Kuala Lumpur in cui Kim Jong-nam venne assassinato. 

 

L'intervista del 2012 - Il presunto figlio di Kim Jong-nam avrebbe 21 anni e sarebbe cresciuto a Macao, senza mai incontrare lo zio Kim Jong-un, oggi dittatore della Corea del Nord. Come riportano alcuni media, fra cui anche la Bbc, Kim Han-sol avrebbe rilasciato delle dichiarazioni pubbliche solo in un’altra occasione: è successo nel 2012, durante un'intervista per una televisione finlandese dalla Bosnia, dove il ragazzo si trovava per motivi di studio. Ai microfoni, il giovane aveva detto di aver “sempre sognato, che un giorno, io possa tornare (in Nord Corea) per rendere le cose migliori, renderle più facili per le persone”.

 

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