Save the Children: "385 milioni di bambini vivono in estrema povertà"

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(Getty Images)
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La denuncia in un rapporto: quasi 6 milioni di bimbi sotto i 5 anni muoiono ogni anno per malattie facilmente prevenibili e curabili

Quasi 6 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono ogni anno per malattie facilmente prevenibili e curabili; 60 milioni di minori tra i 6 e gli 11 anni non vanno a scuola, tra questi 58 milioni si trovano nei Paesi più poveri. Circa 385 milioni di bambini sotto i 13 anni vivono in povertà estrema, altrettanti sono discriminati a causa della loro religione, etnia, disabilità, genere. Sono solo alcuni dei dati più allarmanti diffusi nell'ultimo rapporto di Save The Children.

 

La campagna “Fino all'ultimo bambino” - “Erica è una bambina di 2 anni, vive in un piccolo villaggio in Mozambico. Insieme alla mamma, cammina per tre ore per raggiungere il campo da cui ricavano fagioli e mais, unica fonte di sostentamento per la famiglia”, inizia così il rapporto che lancia la campagna globale "Fino all'ultimo bambino" per salvare e dare un futuro ai bambini senza un domani, in Italia e nel mondo. La siccità degli ultimi mesi ha lasciato senza raccolto Erica e la mamma. Le storie come questa sono tantissime. Sono quasi 6 milioni, infatti, i bambini sotto i 5 anni che ogni anno muoiono per malattie facilmente prevenibili e curabili: la malnutrizione cronica colpisce un minore su 4 ed è la concausa del 50% dei decessi sotto il quinto anno di vita.

 

La povertà è un fenomeno che non riguarda solo i Paesi poveri - Il divario sociale si trova anche nei Paesi più sviluppati. Solo nell’Unione Europea circa il 27% dei minori è a rischio di povertà e di esclusione sociale. Al mondo sono 385 milioni i minori che vivono in povertà estrema, nei Paesi Ocse 30 milioni. Il fenomeno è presente anche in Italia. Sono sempre di più i bambini che in Italia vivono senza il necessario per crescere e senza opportunità educative: oltre 2 milioni quelli che si trovano in una situazione di povertà relativa e un milione in povertà assoluta. Inoltre, un bambino su dieci non può permettersi abiti nuovi mentre 1 su 20 non riceve un pasto proteico al giorno.

 

2030, la data simbolo per debellare il problema - L’obiettivo è quello di non lasciare nessuno indietro. A settembre dello scorso anno l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la nuova agenda che guiderà gli Stati verso il 2030, presentando gli obiettivi di sviluppo del millennio. Se dal 2000 al 2015 sono stati fatti passi avanti nella sfida contro la povertà, la crescita non ha coinvolto tutti in maniera uguale. Le grandi emergenze umanitarie, come, ad esempio, il panorama siriano o quello yemenita, hanno fatto sì che si sia tornati a colpire scuole e ospedali aggravando la situazione generale.

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