Botta e risposta sulle banche. Il premier: "L'ultima a violarle fu la Germania nel 2003". Brexit, l'Ue a 27 non vuole incertezze: “Pronti ad ogni difficoltà”. A Londra scontro Cameron-Corbyn. LO SPECIALE - LE MAPPE - FOTO - VIDEO
L'Italia non ha chiesto di cambiare le regole Ue per salvare le sue banche e riuscirebbe a garantire i correntisti con il quadro normativo attuale, qualora si rendesse necessario. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi al termine del primo Consiglio Ue post Brexit, replicando alla cancelliera tedesca Angela Merkel secondo la quale le regole europee sulle banche non possono essere cambiate di continuo.
Merkel: non cambiare regole ogni 2 anni - "Credo che il patto di stabilità abbia al suo interno abbastanza flessibilità, anche nell'attuale situazione. Sull'unione bancaria abbiamo stabilito regole specifiche. Non possiamo cambiare regole ogni pochi anni", ha detto Merkel rispondendo ai giornalisti a Bruxelles al termine del summit.
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La replica di Renzi – E non si è fatta attendere la risposta di Renzi, che ha escluso di aver chiesto deroghe ed ha ricordato che gli ultimi a chiedere modifiche alle regole per sforare il tetto del deficit al 3% sono stati i tedeschi nel 2003. "Nessuno ha mai chiesto di cambiare le regole. Se vi fossero problemi saremmo in condizione, con le regole attuali, di proteggere i denari di correntisti e cittadini", ha detto il premier lamentando che quando si potevano usare soldi pubblici per salvare le banche i governi che lo hanno preceduto, guidati da Silvio Berlusconi, Mario Monti ed Enrico Letta, non sono intervenuti, mentre la Germania lo ha fatto, intorno al 2010-2011, mettendo 247 miliardi di euro.
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Consiglio Ue: nessun negoziato senza richiesta uscita Ue – Intanto, a Bruxelles si è riunito il Consiglio straordinario dei capi di Stato e di governo dell'Ue nel nuovo formato a 27, senza il premier britannico, David Cameron. Nella bozza della dichiarazione finale che i ventisette hanno concordato si legge che non ci sarà nessun negoziato prima della richiesta di uscita della Gran Bretagna e che la procedura deve essere fatta al più presto contro le 'incertezze'. (SPECIALE BREXIT - LE MAPPE - FOTO - VIDEO).
Scontro a Londra – Alta tensione a Londra, invece, dove David Cameron suggerisce con toni da tragicommedia in Parlamento a Jeremy Corbin di seguirlo sulla strada delle dimissioni: "Per amor del cielo, amico, lascia!". "Potrebbe essere nell'interesse del mio partito che lui resti, ma non nell'interesse nazionale", dice il premier britannico, che lascerà a ottobre l'incarico, rivolgendosi al capo dei laburisti, sfiduciato dal proprio partito.
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