Scontro sulla flessibilità, il Ppe a Renzi: "Non ci sono più margini"

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Manfred Weber, presidente dei deputati europei del Partito popolare, lancia il monito: "Si è già fatto il massimo, ora l'Italia deve attenersi ai suoi obblighi". Ma il premier va avanti: "Se vogliamo risolvere il problema dell'immigrazione non servono polemicucce da quattro soldi"

Continua il botta e risposta a distanza tra Renzi e la Ue e valica persino i confini africani: "Se vogliamo risolvere il problema dell'immigrazione, serve una strategia di lungo periodo non polemicucce da quattro soldi”, dice il premier al termine del suo intervento al parlamento ghanese. Immediata la risposta che, stavolta, arriva dal presidente dei deputati europei del Ppe, Manfred Weber: “Non ci sono più ulteriori margini per maggiore flessibilità”.

0,2% di deficit  - Al centro della querelle è ancora una volta la questione della flessibilità chiesta dall'Italia alla Ue per un 0,2% di deficit per spese sostenute dal governo per far fronte all'emergenza migranti. Renzi ha già assicurato che il Paese è pronto a fare la sua parte per stanziare i 3 miliardi del bilancio europeo a sostegno degli sforzi della Turchia sull'immigrazione, ma sul computo delle risorse aspetta risposte da Bruxelles.

Renzi: no polemicucce da 4 soldi –
 “Diamo a Bruxelles 20 miliardi e ne riceviamo 11. Vogliamo lavorare ma non prendiamo lezioncine” insiste Renzi aggiungendo che “l'Europa sembra molto lontana dai valori dei padri fondatori”. L'Africa, aggiunge parlando dal Ghana, “viene spesso considerata non una opportunità ma un problema, in particolare sui migranti. Ma noi siamo impegnati per cambiare”. Insomma, conclude, è finito il tempo in cui l'Europa ci dice cosa dobbiamo fare.

La Ue ricorda all’Italia gli obblighi europei – Ma, dopo Juncker, che ha inviato al premier una lettera per ricordagli gli obblighi europei, arriva ora il richiamo del Ppe. "L'Italia ha usufruito del massimo della flessibilità possibile, e ora deve attenersi ai suoi obblighi" dice Weber. In questo contesto, sottolinea, "i socialisti, guidati da Pierre Moscovici (il commissario francese gli Affari economici e finanziari, ndr), hanno ammesso che si sta facendo il massimo e che non c'è più fessibilità". Dunque, conclude, "sarebbe utile che tutti lo riconoscano". 

Moscovici: "Italia beneficia già di molta flessibilità" - Parole confermate in serata dallo stesso Moscovici, che afferma:  "C'e una cosa che non capisco: il perché sui dossier di bilancio siamo in una controversia con il governo italiano, quando l'Italia è già il paese che beneficia di più flessibilità, rispetto al resto della Ue. Poi la discussione proseguirà, ma non si può senza sosta aprirne di nuove, di discussioni sulle flessibilità". In tarda serata però, Moscovici precisa: "Abbiamo un dialogo aperto con le autorità italiane sulle nuove richieste di prendere in considerazione le spese per i rifugiati o la lotta al
terrorismo".

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