Germania pronta ad accogliere 500mila profughi all'anno. Juncker presenta piano Ue

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Angela Merkel apre le porte e appoggia il progetto delle quote obbligatorie per la ripartizione dei profughi. Oggi via libera al piano dal governo comunitario. Intanto, in Ungheria, Orban va avanti con il muro

La Germania sarà in grado di accogliere 500.000 profughi all'anno per alcuni anni, ma chiede ai partner europei di fare la loro parte. E intanto, mentre il flusso non si ferma, Juncker presenta il piano che prevede quote obbligatorie per la ripartizione intra-Ue dei profughi e multe - seppur leggere, lo 0,002% del Pil del Paese - per chi si chiama fuori. E l'amministrazione americana - fa sapere la Casa Bianca - sta valutando "attivamente" una serie di opzioni per rispondere alla crisi.



La svolta di Berlino - La conferma della svolta di Berlino è arrivata dal vice-cancelliere tedesco, Sigmar Gabriel: "Ritengo che potremo certamente far fronte a qualcosa come mezzo milione di profughi, forse anche più, per diversi anni", ha spiegato. Gabriel ha però sottolineato che anche altri Paesi dell'Ue devono farsi carico di una parte dei profughi in arrivo in Europa: "Non possiamo prendere quasi un milioni di persone ogni anno e integrarle come se niente fosse nella società tedesca".

Il piano Juncker - Oggi a Strasburgo il parlamento europeo in sessione plenaria ascolterà il primo discorso del presidente Jean-Claude Juncker sullo Stato dell'Unione, durante il quale presenterà il nuovo piano della Commissione per la redistribuzione di 120 mila rifugiati da Grecia, Italia e Ungheria negli altri Paesi Ue e anche un 'trust fund' per l'Africa in modo da fornire supporto finanziario ai Paesi africani e affrontare alla 'radice' il problema. Alcuni grandi Paesi, a partire da Francia e Germania, hanno già confermato nei giorni scorsi di volersi far carico delle quote stabilite. Oggi si conosceranno i dettagli della proposta anche riguardo all'entità del "prezzo" in termini di contributo al bilancio Ue, che i Paesi che non accettano le quote dovranno pagare (secondo le anticipazioni di oggi, dovrebbe essere una quota molto esigua del Pil nazionale).

 



Orban: avanti con il muro - Intanto, mentre al confine tra Serbia e Ungheria proseguono gli scontri e le infiltrazioni di migranti in fuga verso l'Ue e il premier magiaro, Viktor Orban, aumenta gli operai per accelerare la costruzione della barriera, l'Onu ha fatto sapere che sulle isole greche si trovano in totale 30.000 siriani. Di questi, 20.000 sono concentrati nella sola Lesbo, dove la situazione è particolarmente incandescente e si susseguono scontri con le forze di sicurezza e tra gruppi di stranieri.

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