Il premier: "E' stato un vertice tosto, ora le riforme". E smentisce: "Mai fatto il nome di Letta per la presidenza". Solo Londra e Budapest votano contro l'ex premier del Lussemburgo alla guida della Commissione. Cameron su Twitter: "Ve ne pentirete"
I am proud and honoured to have today received the backing of the European Council.
— Jean-Claude Juncker (@JunckerEU) 27 Giugno 2014
Cameron: "Ve ne pentirete" - A favore 26 dei 28 leader europei. Hanno espresso voto contrario il britannico David Cameron e l'ungherese Viktor Urban. Ve ne pentirete, ha avvisato su Twitter il primo ministro britannico. I've told EU leaders they could live to regret the new process for choosing the Commission President. I'll always stand up for UK interests.
— David Cameron (@David_Cameron) 27 Giugno 2014
Renzi: "Ora le riforme" - "Ora vanno fatte le riforme perché il problema dell'Italia non è l'Europa, ma l'Italia", ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi a Bruxelles (VIDEO). Le riforme "non sono un optional" ha scandito il premier convinto con il cambiamento "l'Italia deve cambiare faccia". "Mai fatto il nome di Letta" - Il premier ha chiarito anche che "non è mai stato fatto il nome di Letta per la presidenza del consiglio europeo". "C'è una discussione in corso su quale famiglia europea debba avere la presidenza del consiglio", ha aggiunto Renzi, "sono delicati equilibri e incastri da cencelliana transizione italiana. Ma non penso che ci diano tre presidenze per l'Italia". A proposito invece della candidatura di Federica Mogherini come Alto rappresentante della po0litica estera, il premier ha risposto: "L'ipotesi che possa essere un italiano a guidare" la Pesc "dipenderà da molti fattori: se toccherà a un socialista e se il Pse avrà il desiderio di chiedere all'Italia di proporre il nome. E' un'ipotesi che ove si verificasse ci troverebbe pronti in modo molto concreto. Ma non si è chiuso".
Renzi: "Ottenuta più flessibilità, ora tocca a noi"
Via libera alla flessibilità - La partita più complessa giocata a Bruxelles è stata però quella sulla flessibilità. Il risultato finale è stato un via libera dei leader Ue a usare "nel migliore modo possibile" tutti i margini di manovra già previsti dal Patto di stabilità al fine di rilanciare crescita, investimenti, occupazione e competitività anche attraverso riforme strutturali e scelte "coraggiose". L'Italia aveva chiesto di specificare meglio i contenuti della 'flessibilità', ma di più non è riuscita da avere. Ora toccherà alla Commissione applicare quanto stabilito dal vertice. Intanto il confronto, a momenti anche teso, avvenuto su questo terreno tra Renzi e la cancelliera Angela Merkel si è concluso con la nascita di uno 'strano asse' tra i due, sancito da uno scambio di inusuali complimenti reciproci che ha perfino messo in ombra l'alleanza con la Francia di Francois Hollande.