In un report, il secondo operatore di telefonia mobile al mondo scrive che in alcuni dei Paesi in cui opera le agenzie di sicurezza hanno accesso diretto alla Rete telefonica, bypassando qualsiasi controllo. Italia prima per richieste legali di metadati
Le agenzie della sicurezza in tutto il mondo, soprattutto in Usa e Gran Bretagna, sono sotto osservazione da quando Edward Snowden, ex-contractor dell'agenzia per la sicurezza nazionale Usa (Nsa), ha svelato l'estensione della loro sorveglianza.
Il report - La multinazionale ha pubblicato un "Disclosure Report" in cui spiega che, mentre in molti dei 29 paesi in cui opera le agenzie governative hanno bisogno di autorizzazioni legali per ascoltare le chiamate, in altri non succede.
Vodafone publishes first global law enforcement disclosure report spanning 29 countries http://t.co/IqVvhup0FI
— Vodafone Group (@VodafoneGroup) 6 Giugno 2014
"Bypassata qualsiasi forma di controllo operativo" - La società aggiunge di non poter dare una immagine completa di questo tipo di dato perché in diversi paesi è contro la legge svelare questo genere di informazioni. "In un piccolo numero di paesi la legge dice che specifiche agenzie e autorità devono avere accesso diretto alla rete di un operatore, bypassando qualsiasi forma di controllo operativo", spiega Vodafone, che non nomina i Paesi in cui ciò accade ma chiede ai governi di emendare la legge, in modo che le intercettazioni possano avvenire solo con motivazioni legali.
Italia in testa per richieste di dati - Contestualmente, Vodafone fornisce anche, nel suo Sustainability report, i dati relativi al numero di richieste di dati pervenute in modo legale alla compagnia. In questo, come riporta il Guardian, l'Italia spicca con oltre 600mila richieste (LA SCHEDA DEL GUARDIAN), contro le 99mila circa della Tanzania, le 76mila dell'Ungheria, le 49mila della Spagna e le 6mila dell'Albania, e si piazza al primo posto tra tutti i Paesei dove la compagnia telefonica è presente.
Ue: "Servono regole che blocchino accesso massiccio alle intercettazioni" - Servono regole comuni a livello europeo sulle intercettazioni che limitino queste attività al minimo. "E' veramente importante avere regole che blocchino questo ricorso massiccio alle intercettazioni. Quando si tratta di una normale azione di polizia, non di una situazione di emergenza, bisognerebbe usare le pinze, non l'aspirapolvere", ha detto la commissaria alla giustizia, Viviane Reding. Quando si tratta di sicurezza nazionale, ha ricordato il commissario, "l'Ue non ha poteri. Bisogna però avere una legge e un giudice che autorizza ad accedere a dati personali"
Redding: "Raccolta dati con pinzette e non con aspirapolvere" - Redding spiega poi che "l'accesso ai dati dovrebbe essere sempre regolato da leggi chiare e garanzie giudiziarie. Non ci dovrebbe essere un accesso non regolamentato, diretto, automatico e di massa ai dati dei cittadini posseduti da società private da parte delle autorità, ma solo laddove vi fosse un chiaro sospetto. E non con un aspirapolvere, ma con le pinzette". Per Reding "la situazione attuale è anche un male per gli affari. Le aziende hanno bisogno di certezza del diritto e della fiducia dei loro clienti".
Five things to know about Vodafone's report on government surveillance requests through its networks http://t.co/G1sk9dmC5X
— Wall Street Journal (@WSJ) 6 Giugno 2014