India, i Marò: dispiaciuti per pescatori, ma siamo innocenti

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I due fucilieri da New Delhi: "Ci dispiace per la perdita di vite umane, ma non ci sentiamo responsabili". E sull'ipotesi che vengano incriminati per pirateria: "E' un'accusa che fa molto male". Il Ministro Mauro: "A rischio future missioni italiane"

"Ci dispiace per la perdita di due vite umane, ma non ci sentiamo assolutamente responsabili". A dirlo in un incontro con la stampa a New Delhi è Salvatore Girone, uno dei due marò accusato in India di aver sparato e ucciso  una coppia di pescatori il 15 febbraio del 2012.  Lo ha dichiarato oggi a New Delhi il fuciliere di Marina. "E' un dispiacere umano - ha concluso il militare italiano - , ma siamo innocenti".  Il suo commilitone, rispondendo a una domanda sulla possibile applicazione della legge antiterrorismo a loro carico, ha detto che si tratta di "un'accusa che fa molto male non solo come militare, ma anche come genitori e uomini". "Come militare professionista italiano che combatte la pirateria - ha aggiunto - questo mi rammarica molto". I fucilieri hanno poi voluto ricordare il sostegno degli italiani. "C'è stato fin dall'inizio, ma ora è incontenibile" ha spiegato Latorre. "Quando vogliamo sappiamo essere uniti", ha aggiunto il fuciliere di Marina ricordando anche il supporto e l'impegno del presidente Giorgio Napolitano.

Esclusa la pena capitale
- Le parole dei due fucilieri di Marina arrivano dopo che sembra ormai definitivamente accantonata l'ipotesi dell'applicazione della pena di morte nel loro processo. Il ministero dell'Interno indiano, che sembrava non voler abbandonare la linea dura, ha alla fine raggiunto su questo specifico tema il campo delle 'colombe' degli Esteri e della Giustizia. Ma a credere alle solite fonti governative citate dalla stampa locale, lo stesso ministero sarebbe irremovibile nella volontà di usare la legge che reprime la pirateria (Sua Act) per costruire i capi di accusa nei confronti dei due marò. Soprattutto perché essa è applicabile, in certi casi, fuori dalle acque territoriali. Tutto questo mentre resta forte la mobilitazione delle massime autorità italiane.

Mauro: "A rischio future partecipazioni italiane a missioni antipirateria"
- Giorgio Napolitano a Strasburgo ha ribadito di essere impegnato in contatti internazionali a sostegno dei due militari. E a Roma il ministro della Difesa Mario Mauro, in una audizione in Parlamento, ha avvertito che "la partecipazione italiana a future missioni antipirateria è legata alla positiva soluzione della vicenda giudiziaria dei due marò, che dovrà concludersi con il loro rientro a casa, con onore". "La pronuncia della Corte Suprema indiana sulla nostra petizione, il 10 febbraio, avrà una particolare rilevanza sugli scenari futuri. Ci riserviamo pertanto - ha assicurato Mauro - di valutarla con estrema attenzione". "Prendo atto con soddisfazione delle dichiarazioni del ministro Mauro sulle missioni antipirateria. Ma se la vicenda non dovesse concludersi - e' intervenuto La Russa di Fdi - resta la nostra intenzione candidare i marò" alle elezioni europee.


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