Datagate, i servizi Usa: "Dati forniti da partner europei"

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L'intelligence americana respinge le accuse apparse sui quotidiani europei: "Non abbiamo raccolto noi le informazioni, ce le hanno passate i paesi amici". La Ue: "Nessuna minaccia dai gadget russi del G20". Panorama: "Intercettato anche Bergoglio"

A spiare gli amici non ci pensa solo la Nsa: anche i leader degli Usa e gli stessi servizi di informazione americani sono spiati dai loro alleati europei. Ad affermarlo, davanti al Congresso, è stato lo zar degli 007 Usa, James Clapper, direttore della National Intelligence degli Stati Uniti. Dopo settimane passate all'angolo a difendersi per il fiume di rivelazioni sul Datagate che hanno gelato i rapporti con l'Europa, l'America prova a contrattaccare. E assieme a Clapper, anche il capo della Nsa, Keith Alexander, ha respinto tutte le accuse apparse sulla stampa europea: "Non abbiamo raccolto noi le informazioni sui cittadini europei, questi dati - ha assicurato oggi - erano forniti dai nostri partner europei".

Alexander (Nsa): "Informazioni raccolte dai nostri alleati"
- "Per essere perfettamente chiari, non si tratta di informazioni che noi raccoglievamo sui cittadini europei", ha precisato il generale Alexander a quattro stelle, nel corso di un'audizione di fronte alla Commissione Intelligence della Camera dei Rappresentanti. "Si tratta di informazioni raccolte dai nostri alleati della Nato e condivise con noi su operazioni militari in corso a cui la Nato partecipava". "Entrambi, tanto (chi ha interpretato) che la persona che ha sottratto il materiale riservato non hanno capito cosa stessero vedendo", ha osservato.

Servizi italiani: "Mai scambiati dati su cittadini italiani" - Anche Dianne Feinstein, presidente della Commissione Intelligence del Senato, pur chiedendo una sostanziale revisione delle strategie dell'Nsa, ha sottolineato che "i giornali europei hanno frainteso tutto". "Non erano gli Usa che raccoglievano dati in Francia e Germania. Erano la Francia e la Germania che mettevano insieme i dati. E tutto ciò non aveva nulla a che fare con i loro cittadini, ma riguardava la raccolta di dati in aree di guerra (dove agisce) la Nato, come l'Afghanistan". Notizia confermata in modo indiretto dall'intelligence italiana, che ha precisato di non aver mai scambiato dati relativi a cittadini italiani con gli 007 americani, non dicendo nulla invece su operazioni fuori dal territorio nazionale.

Wsj: "Sinergie con i servizi europei" - Le affermazioni di Alexander sembrano comunque confermare in sostanza quanto anticipato dal Wall Street Journal, secondo cui a svolgere in Francia e Spagna la massiccia attività di spionaggio elettronico che ha scatenato l'ira di Parigi e Madrid non sarebbe stata la Nsa americana ma i servizi di intelligence dei due Paesi, che avrebbero poi passato i dati raccolti agli 007 Usa. Dunque ci sarebbe 'una sinergia', avevano affermato dei funzionari americani al giornale protetti dall'anonimato. Il Wsj precisa comunque che si tratta di un'attività separata dai programmi di spionaggio americani che hanno preso di mira decine di leader stranieri, tra cui la cancelliera tedesca Angela Merkel, i cui telefoni sono stati spiati per anni dalla Nsa. Si tratta invece, hanno detto le fonti, di dati telefonici raccolti dagli europei in zone di guerra e altre aree al di fuori dei loro confini, che sono poi stati condivisi con la Nsa nell'ambito di uno sforzo per proteggere forze militari e civili dell'America e dei suoi alleati.

Panorama: Intercettato anche il Papa - Ma sul fronte dei dati intercettati in Italia una nuova rivelazione arriva dal settimanale Panorama nel numero in edicola domani 31 ottobre. Nelle 46 milioni di telefonate tracciate dagli Usa in Italia, tra il 10 dicembre 2012 e l'8 gennaio 2013, vi sarebbero infatti anche quelle da e per il Vaticano. E si teme che siano state captate anche le conversazioni di Papa Bergoglio.

A Washington delegazione del governo tedesco - Intanto per far luce sul presunto monitoraggio del cellulare della Merkel è arrivata a Washington una delegazione del governo tedesco per avere colloqui con la contropare americana. Il governo tedesco spera di avere chiarimenti sulla vicenda e arrivare in prospettiva a un accordo bilaterale in base al quale gli Usa si impegnino a non spiare governo, autorità e rappresentanze diplomatiche. L'obiettivo sarebbe impedire uno spionaggio incontrollato e garantire la tutela dei dati e della sfera privata dei cittadini tedeschi.

Unione Europa: "Nessuna minaccia dai gadget russi"
- Arriva una smentita invece sulla questione del presunto spionaggio ai danni dei leader del G20 di San Pietroburgo effettuato dai servizi russi. La notizia era stata riportata dai quotidiani italiani Corriere della Sera e La Stampa, secondo cui ai politici presenti al vertice sarebbero stati regalati gadget usb contenenti software spia. Un'ipotesi respinta dal Cremlino, che aveva parlato di "diversivo" per distrarre il dibattito dalle vicende dell'Nsa. E ora arriva anche la conferma dall'Unione Europea che, secondo le indiscrezioni, avrebbe fatto controllare i gadget. Secondo il portavoce della Commissione europea Frederick Vincent dalle analisi effettuate finora sui gadget russi dati ai leader del G20 non risultano particolari minacce.

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