Siria, ispettori Onu a Damasco. Usa e Gb valutano attacco

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Secondo Daily Mail e Daily Telegraph, Barack Obama e David Cameron dovrebbero prendere una decisione in 48 ore, ipotizzando un intervento entro “10 giorni”. Fonti della Casa Bianca però smentiscono. Assad: “Sono destinati al fallimento”

Usa e Gb si starebbero preparando ad attaccare la Siria, secondo quanto riferisce la stampa britannica. Ma fonti della Casa Bianca per ora smentiscono. In ogni caso, proprio nel giorno in cui gli ispettori dell'Onu sono arrivati in Siria, sembra che il presunto attacco con il gas del 21 agosto a Damasco, che secondo l'opposizione siriana ha causato 1.300 morti, abbia accelerato il corso degli eventi.
Secondo il Daily Telegraph e il Daily Mail, la scossa allo status quo (il conflitto è iniziato a marzo del 2011) sarebbe frutto della lunga telefonata (40 minuti) tra Barack Obama e David Cameron in cui i due leader avrebbero optato di prendere una decisione "entro 48 ore" ipotizzando un attacco entro al massimo "10 giorni".
Fonti diplomatiche rilevano inoltre che il segretario di Stato americano John Kerry avrebbe telefonato al segretario generale dell'Onu per dirgli di avere "molti pochi dubbi" sull'uso di armi chimiche.
Tuttavia, dopo l'uscita delle indiscrezioni sulla stampa britannica, fonti della Casa Bianca hanno smentito questa ipotesi. "Il presidente Barack Obama non ha preso alcuna decisione di passare all'azione sul piano militare", hanno riferito le fonti presidenziali da Washington.

Assad: "Attacco sarà un fallimento" - Intanto in un’intervista al quotidiano russo Izvestia, il presidente siriano Bashar al-Assad ha definito "insensate" le accuse occidentali e ha avvertito gli Stati Uniti che i loro progetti di un intervento militare in Siria sarebbero destinati al "fallimento".
Secondo Assad, accusare il suo regime di aver fatto uso di armi chimiche costituisce un "insulto al buonsenso. Li aspetta il fallimento proprio come in tutte le altre guerre che hanno intrapreso in precedenza, a cominciare dal Vietnam", ricorda, "e fino ai giorni nostri".
Anche la Russia ha messo in guardia gli Stati Uniti sulle conseguenze "estremamente gravi" che avrebbe un eventuale intervento militare in Siria.

Inizia missione ispettori Onu - Oggi, lunedì 26 agosto, inizia la missione degli ispettori Onu alla ricerca di tracce del gas nervino che secondo l'opposizione siriana Assad avrebbe usato nell'attacco di mercoledì scorso. Ma da Washington, Londra e Parigi sono stati già messe le mani avanti: il via libera è tardivo perché con ogni probabilità i tecnici del Palazzo di Vetro non troveranno nulla perché è trascorso troppo tempo. Gli esperti hanno spiegato che dopo 3 giorni (72 ore) è quasi impossibile trovare tracce dei gas, e oggi ne saranno trascorsi 5.

Merkel: indagare su attacco, non può restare senza conseguenze - L'Ue, che aveva chiesto "un'inchiesta immediata e credibile" sul sospetto uso delle armi chimiche in Siria, fa sapere attraverso il portavoce dell'Alto rappresentante Ue Catherine Ashton, di "prendere nota di questo sviluppo e di aspettare i risultati" dell'ispezione Onu avviata oggi. Nessuna dichiarazione invece su "speculazioni o commenti degli ultimi giorni" su un possibile intervento militare in Siria. Sulla situazione torna anche la cancelliera Angela Merkel che, secondo ha riferito il portavoce governativo Steffen Seibert, ritiene che l'attacco del regime siriano alla periferia di Damasco debba avere conseguenze. "Deve essere indagato, non può essere lasciato così".

Forze militari già in zona - Washington e Londra hanno già nella regione forze militari potenti. Gli Usa hanno schierato nel Mediterraneo (base dell'intera VI flotta) nelle vicinanze delle acque siriane 4 cacciatorpedinieri della classe Arleigh Burke armati ognuno con 96 missili da corciera Tomahawk in grado di colpire con estrema precisione bersagli a 2.500 km di distanza, gli stessi usati per martellare la Libia di Muammr Gheddafi nel 2011. La Royal Navy ha diverse navi da guerra, incluso - secondo il Telegraph - un sottomarino a propulsione nucleare, la portaerei Hms Illustriuos, la portaelicotteri Hms Bulwark e almeno 4 fregate. Il dispositivo aereo vede nelle vicinanze la base Usa di Incirilik a Smirne in Turchia, oltre a squadriglie di F-16 nella confinante Giordania e quella della Raf ad Akrotiri a Cipro.

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